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Il direttore del Musée Fesch, Philippe Costamagna, è cocuratore di un allestimento nel suo museo che illustra l’arte romana del Settecento
- Luana De Micco
- 18 agosto 2022
- 00’minuti di lettura


Marco Benefial, «La famiglia Quarantotti». © Gallerie Nazionali Barberini Corsini, Palazzo Barberini
Roma vista da Ajaccio
Il direttore del Musée Fesch, Philippe Costamagna, è cocuratore di un allestimento nel suo museo che illustra l’arte romana del Settecento
- Luana De Micco
- 18 agosto 2022
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts di Ajaccio possiede una ricca collezione di pittura italiana dal XIV al XVIII secolo e ha già organizzato mostre in particolare sul Barocco a Firenze e Venezia. In collaborazione con i Musei di Roma e il Louvre di Parigi, l’istituzione si dedica ora al ’700 con la mostra «La Grande Bellezza. L’arte a Roma nel XVIII secolo, 1700-1758» (fino al 3 ottobre), curata dal direttore del museo, Philippe Costamagna, insieme ad Andrea Bacchi, Liliana Barroero e Andrea Zanella.
Il periodo in esame va dal pontificato di Clemente XI (1700-21) a quello di Benedetto XIV (1740-58), la prima parte del secolo dunque, «in cui si assiste alla transizione da un contesto tardobarocco, segnato dalle forti personalità di Gianlorenzo Bernini e Carlo Maratti, spiegano dal museo, a un contesto culturale contrastato, in cui l’eredità dei maestri del passato resta presente e determinante, mentre artisti di altre regioni o esteri introducono importanti novità».
Il percorso si divide in cinque sezioni. Una è dedicata a «Roma», con le vedute di Castel Sant’Angelo di Gaspar van Wittel e del Palatino di Jan Frans van Bloemen e Placido Costanzi. Nella sezione «Chiesa», sono esposti ritratti di papi e cardinali di Pier Leone Ghezzi e Pierre Subleyras, mentre «Accademia» presenta incisioni di Piranesi, sculture e oggetti d’arti decorative. L’esposizione è accompagnata, nelle stesse date, da «Roma, ombre e drappeggi del ’700» con scatti di Anna Vivante (Lugano, 1957), antropologa e fotografa di antichità e monumenti.

Marco Benefial, «La famiglia Quarantotti». © Gallerie Nazionali Barberini Corsini, Palazzo Barberini