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Il Mausoleo di Augusto

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Roma, tra due anni entreremo nel Mausoleo di Augusto

Partita la seconda fase di recupero del monumento finanziata da Fondazione Tim con 6 milioni di euro

Federico Castelli Gattinara

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Roma. Ne parlammo in anteprima a maggio 2014 in occasione del Bimillenario di Augusto, quando già da un anno la Sovrintendenza capitolina aveva messo a punto un grandioso progetto per rendere «visibile e visitabile» il Mausoleo di Augusto, da troppi anni una sorta di dente cariato al centro di una piazza da sempre problematica e interamente da riprogettare. Bisogna dirsi fortunati perché, pur cambiato, il progetto di recupero e musealizzazione ha finalmente preso il via, mentre quello sulla piazza, vinto nel 2006 dal gruppo guidato dall’architetto Francesco Cellini, è ancora bloccato al I lotto di lavori: «Sulla piazza stiamo riflettendo», spiega candidamente la sindaca Virginia Raggi, forse dimenticando che sono passati 11 anni dal completamento del concorso. Mentre il sovrintendente Claudio Parisi Presicce, sotto il cui tetto da una manciata di mesi si sono riunite le competenze sia per il mausoleo che per la piazza, spera di sciogliere i nodi in tempi brevi. Il 31 ottobre scorso, ultimo giorno utile per non perdere il finanziamento di 6 milioni di euro elargito dalla Fondazione Tim, sono partiti i cantieri, in realtà quelli del restauro conservativo finanziati dal Mibact e Roma Capitale con 4 milioni e 275mila euro. Parliamo del monumento sepolcrale circolare più grande del mondo, molto più di Castel Sant’Angelo che pure si è meglio conservato: un cilindro di 87 metri di diametro e di un’altezza presunta di 45 metri (di cui solo la metà oggi conservati), con 13mila mq di murature da restaurare e 800mq di superfici da impermeabilizzare.

Il 31 marzo è partito anche il II lotto di lavori, quello finanziato dalla Fondazione Tim, che serviranno alla copertura retta da 12 pilastri, all’impiantistica (illuminazione, antincendio, sicurezza, videosorveglianza) e all’allestimento museale al piano terra, nei dodici spazi trapezoidali delle concamerazioni, che ripercorrerà l’intera lunga storia del monumento, dalla sua fondazione sotto Augusto all’indomani della vittoria su Antonio, alle spoliazioni, alla trasformazione prima in fortezza dei Colonna, poi in residenza Soderini, in anfiteatro Correa e infine in Auditorium, smontato negli anni Trenta (storia e restauri sono ripercorsi sul sito www.mausoleodiaugusto.it, anche col supporto di immagini 3D, attivo da oggi). Nella parte centrale verrà smontato con molta cautela il pilastro centrale e la finta cella a nicchioni in cemento realizzati durante il Fascismo, che ingloba pezzi di murature antiche crollati durante le spoliazioni del travertino. I lavori dureranno due anni, la conclusione e l’apertura al pubblico sono previste per aprile 2019. Per allora tutto il mausoleo sarà praticabile, anche gli ambienti dell’anello superiore, che sarà raggiungibile tramite la vecchia scala che saliva all’auditorium smontato da Mussolini.

Varie e importanti le novità emerse dagli scavi: oltre a nuovi reperti, tra cui una testa femminile imperiale d’età severiana, probabilmente Giulia Domna, il ritrovato piano di calpestio antico ha certificato il riferimento al monumento funerario di Alessandro Magno e ai modelli greci, per via della struttura ad anelli concentrici. Oggi intanto una recinzione lunga 300 metri illustra la storia del mausoleo nei secoli (con il logo della Tim ripetuto in tutto il perimetro) mentre una suggestiva illuminazione lo valorizza di notte con 55 corpi luminosi a led.

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Federico Castelli Gattinara, 02 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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