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Robot e sculture sonore

Mariella Rossi

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Dal 6 maggio al 24 giugno, Valmore Studio d’Arte presenta una personale di Ale Guzzetti, uno dei primi artisti italiani impegnati nello sviluppo di un’arte tecnologica e interattiva e in una profonda analisi del rapporto tra arte e tecnologia. Un ambito di interesse che ben si addice a una galleria da sempre attenta alle esperienze internazionali di Arte Programmata, Ottico-Cinetica, Pittura Analitica e Arte Elettronica. Intitolata «Sculture che osservano. Arte interattiva: dall’elettronica alla robotica», la mostra presenta i due grandi filoni di Guzzetti, che consistono nell’assemblamento di oggetti di uso comune e musiche elettroniche per dare forma alle «Sculture sonore», da un lato e nella progettazione degli «Affective Robots» dotati di occhi tecnologici per scansionare l’ambiente circostante e dialogare con esso, dall’altro. Nel saggio in catalogo scritto dalla curatrice Monica Bonollo, si fa inoltre riferimento ai «Techno Gardens», nano-sculture robotiche alimentate dalla luce solare, che dall’inizio degli anni Duemila Guzzetti installa in parchi e giardini di tutto il mondo.

Successivamente Valmore Studio d’Arte ospiterà la personale di Davide Boriani, anch’essa accompagnata da un’esaustiva pubblicazione monografica. Tra gli obiettivi della Galleria non vi è soltanto quello di proporre artisti affermati, ma anche di sostenere e valorizzare, al di là delle mode, importanti figure non sempre riconosciute dal mercato.

Oltre alle mostre in sede, Valmore Studio d’Arte estende il proprio impegno culturale collaborando con musei e istituzioni culturali italiani e internazionali e promuovendo progetti espositivi extra muros. Ne è un esempio l’iniziativa dedicata all’artista veronese Eros Bonamini (Verona, 1942-2012), composta da due retrospettive (accompagnate da pubblicazione): la prima nel Museo Nazionale Rocca Roveresca di Senigallia da agosto a settembre, la seconda nella Casa del Mantegna a Mantova il prossimo marzo.

Le opere di Bonamini sono presenti in importanti collezioni, dal Mart di Rovereto al Museion di Bolzano, entro fine anno uscirà la monografia completa edita da Allemandi. Nel suo lavoro indaga il rapporto tra segno e tempo di esecuzione, sperimentando tecniche e materiali diversi. Recentemente è al centro di un crescente interesse commerciale, grazie anche a un pool di gallerie che intende valorizzarlo e portarlo all’attenzione del grande pubblico. Hanno scritto di lui critici e storici dell’arte come Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Giorgio Cortenova, Marco Meneguzzo, Alberto Veca e molti altri. Valmore Studio d’Arte gli ha già dedicato due personali in galleria nel 2010 e nel 2013.

Mariella Rossi, 04 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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