Giuseppe Mancini
Leggi i suoi articoliIn ritardo rispetto alla tabella di marcia per problemi legati al Covid-19, si è concluso in tre anni invece che in due il restauro del teatro ellenistico di Laodicea ad Lycum, uno dei due di cui era dotata la metropoli anatolica. Un restauro che è stato sostanzialmente una ricostruzione per anastilosi: il 70% dei materiali utilizzati è originale, il restante proveniente da cave dell’area già utilizzate in antichità.
I lavori, coordinati da Celal Simsek dell’Università di Pamukkale, sono stati finanziati dall’Agenzia di sviluppo dell’Egeo meridionale (o Geka) per attirare turismo culturale, usando il teatro (che in origine poteva ospitare fino a 15mila spettatori), per spettacoli e concerti già da questa estate.
Costruito nel II secolo a.C., è stato poi ricostruito più volte a seguito di terremoti, per essere abbandonato nel VII secolo d.C. Aveva un diametro di 96 m, era dotato di 23 file di posti in marmo nella metà inferiore e di 19 in travertino in quella superiore.
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