Quintuplice MaXXI post lockdown

Le acquisizioni del museo, Alberto Boatto, un ricordo di Claudia Gian Ferrari, Giovanni Gastel e Lina Bo Bardi

L'omaggio all’architetta italo-brasiliana in forma di grande videoinstallazione del filmmaker britannico Isaac Julien
Guglielmo Gigliotti |  | ROMA

Al MaXXI l’autunno vuole essere una primavera: le mostre programmate da marzo in poi, rinviate per il lockdown, aprono, avviando il processo di una definitiva ripartenza. Dall'1 ottobre fino ad aprile, il direttore di MaXXI Arte Bartolomeo Pietromarchi illustra, nella mostra «Senzamargine. Passaggi nell’arte italiana a cavallo del millennio», l’ultimo capitolo della politica di acquisizione di opere d’arte per la collezione permanente, con le opere Carla Accardi, Luciano Fabro, Luigi Ghirri, Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian, Paolo Icaro, Jannis Kounellis, Anna Maria Maiolino, Claudio Parmiggiani e Mario Schifano.

Di ciascuno, al MaXXI, figureranno ora gruppi di opere o grandi installazioni, acquistate con i fondi giunti dal Mibact in occasione del decennale del Museo nazionale delle arti italiane del XXI secolo. Contestualmente a questa mostra, un focus su Alberto Boatto curato da Stefano Chiodi, con documenti dell’archivio del critico d’arte morto tre anni fa.

Sempre l’1 ottobre apre «Omaggio a Claudia Gian Ferrari», un allestimento, curato da Anne Palepoli, delle 58 opere che la gallerista e storica dell’arte milanese donò al museo poco prima di morire nel 2010. Fino a gennaio è visitabile anche la mostra «Giovanni Gastel. The people I like», con 200 ritratti scattati dal fotografo a personalità quali Marco Pannella, Barack Obama, Roberto Bolle, Zucchero, Bianca Balti e Miriam Leone. Il 24 settembre è stata invece la volta di «Lina Bo Bardi. Un meraviglioso groviglio», un omaggio all’architetta italo-brasiliana in forma di grande videoinstallazione del filmmaker britannico Isaac Julien.

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