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Quello che ci intriga nelle aste di maggio

Redattori, corrispondenti, collaboratori e lettori di «Il Giornale dell’Arte» sono attenti osservatori delle occasioni che il mercato dell’arte continua a offrire

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Redazione GdA

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Rosee immagini di guerra
La sede parigina di Christie’s presenterà dal 23 maggio al 6 giugno un’asta di fotografia. Nella vendita comparirà un’opera dell’artista Richard Mosse (1980) dal titolo «Men of Good Fortune», 2011 (C-print da un’edizione di cinque esemplari più una prova d’artista) con una stima di 15-20mila euro. Fa parte della serie «The Enclave» che documenta la guerra nella Repubblica Democratica del Congo. Richard Mosse ottiene sfumature di rosa grazie all’utilizzo della pellicola Kodak Aerochrome, una tecnologia dall’esercito americano utilizzata durante la seconda guerra mondiale per localizzare bersagli mimetizzati in zone di fitta vegetazione. L’Aerochrome cattura la luce infrarossa, invisibile all’occhio umano, e filtra la clorofilla presente nella vegetazione. Con i suoi colori accesi ed esplosivi, Mosse si allontana dal tradizionale reportage di guerra e trova un proprio modo differente di documentare il dramma del conflitto e comunicarlo al mondo.
[Chiara Massimello]

Giacometti sempre più alto
Una scultura di Alberto Giacometti (1901-66) sarà messa all’asta da Sotheby’s a New York il prossimo 16 maggio. Tra le cinquantaquatrro opere che compongono l’incanto (con Rodin, Picasso, Matisse, Dominguez, Rothko, Calder, Noguchi) il bronzo di Giacometti è quello che ha la stima più alta: 20-25 milioni di dollari. La stima è dovuta alla potenza iconica dell’invenzione, intitolata «Femme Leoni» in omaggio a Peggy Guggenheim e al Palazzo Venier dei Leoni a Venezia, sede del museo che porta il nome della collezionista americana. Si tratta di una fusione di 153 cm di altezza, ideata nel 1947 e realizzata in otto esemplari tra il 1957 e il 1965. Giacometti si era ispirato a un celeberrimo bronzo del III secolo a.C. del Museo Etrusco Guarnacci di Volterra, popolarmente noto come «L’ombra della sera». I precedenti passaggi all’asta della «Femme Leoni» sono stati quelli da Christie’s a New York nel 2005 (8,4 milioni dollari) e di Sotheby’s New York nel 2020 (25,9 milioni dollari). Quella del maggio 2023 potrebbe segnare un nuovo record.
[Simone Facchinetti]

Sofficità giapponesi
Le opere «Red Stripes» e «Blue Spots» (1965) di Yayoi Kusama verrano presentate il 17 maggio da Phillips a New York, con una stima di 2,5-3,5 milioni di dollari ciascuna. Due tavole su parete, cosparse di morbide forme tuberose, imbottite di cotone e rivestite di stoffa a strisce e pois, che si protendono verso lo spettatore. Spesso messe in ombra dalle celebri «Infinity Mirror Rooms» e dalle sculture raffiguranti zucche, le soft sculptures di Yayoi Kusama sono esemplari della produzione dell’artista giapponese. È l’uso infatti di materiali soffici che ha permesso a Kusama di creare le sue strutture rilassate e aperte e di elevare la produzione tessile, tradizionalmente relegata a compiti domestici femminili, a espressione artistica consapevole.
[Carlotta de Volpi]

Ubaldo Gandolfi sensibile alla grazia femminile
Il 24 maggio Pandolfini dedicherà un’intera asta ai disegni antichi. Tra questi spiccano tre studi dal vero di nudi femminili di Ubaldo Gandolfi (1728-81), condotti in matita rossa e gesso bianco su carta vergellata. Tra le figure bolognesi più influenti del XVIII secolo, l’artista era allievo all’Accademia Clementina di cui divenne direttore nel 1761. È proprio questo fatto biografico che rende importanti e inediti i disegni in asta, dal momento che nella prestigiosa istituzione bolognese, i modelli utilizzati per i nudi erano solitamente maschili: tra i numerosi giovani atleti ricorrenti nella sua produzione tuttavia, si distinguono per bellezza, rarità e sensualità questi ulteriori studi di nudi femminili, che si aggiungono al nucleo ristretto di disegni della Clementina e della Pinacoteca di Bologna. I tre nudi saranno offerti separatamente con stime tra i 2-3mila euro ciascuno.
[Beatrice Cumino]

Solo per presidenti
Nella sua vendita di Design del 26 maggio Christie’s a Parigi offrirà un’eccezionale selezione di opere del XX e XXI secolo. Saranno presentate più di 200 opere di autori significativi come Line Vautrin, Eugène Printz, Janette Laverrière, Alexandre Noll, Diego e Alberto Giacometti, Charlotte Perriand e Jean Prouvé. Di quest’ultimo, uno tra i più noti architetti e designer francesi del ’900, verrà offerta la scrivania «Présidence», con struttura in lamiera d’acciaio e alluminio laccato nero, cassettiera laccata in grigio chiaro a quattro cassetti e piano impiallacciato in rovere, pezzo eccezionale del 1953, stimato 250-350mila euro. Jean Prouvé è stato recentemente celebrato da una grande retrospettiva al Tokyo Museum of Contemporary Art, nella quale la scrivania «Présidence» era uno dei punti di maggior richiamo.
[Carla Cerutti]

Neocaravaggesco di fresca nomina infiamma già le stime
Stabilire il prezzo di un’opera non è solo una questione sentimentale, anche se il cuore vuole la sua parte. Ovviamente c’è un aspetto che riguarda il calcolo e infine l’azzardo, la musica del caso. Nella valutazione economica della tela di Bartolomeo Mendozzi (1600-44) messa all’asta a Dorotheum a Vienna il 3 maggio (122,5x175 cm) sono stati considerati tutti questi ingredienti. La stima di 400-600mila euro è indubbiamente alta per un pittore sconosciuto ai più. Appunto, chi è Bartolomeo Mendozzi? Un pittore caravaggesco noto agli addetti ai lavori, fino a qualche anno fa classificato sotto il nome di Maestro dell’incredulità di san Tommaso. Grazie alle ricerche di Francesca Curti è stato possibile restituirgli la corretta identità. Queste faccende infiammano gli studi, ma non accendono le passioni di nessuno. È il soggetto a pesare di più: Giuditta che decapita Oloferne. Un tema che evoca i più celebri prototipi di Caravaggio, Artemisia, Valentin de Boulogne ecc. Le opere riconosciute di Bartolomeo Mendozzi non hanno mai superato i 10mila euro: auguri!
[Simone Facchinetti]
 

Redazione GdA, 03 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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