Redazione GDA
Leggi i suoi articoliProvengono in parte da una residenza emiliana e da un palazzo bresciano gli arredi e i dipinti antichi della tornata che Farsettiarte disperde il 26 ottobre, in molti casi con stime abbordabili, come per esempio un «Santo Stefano» di autore anonimo di scuola emiliana della fine del XIV secolo, realizzato in tempera su tavola a fondo oro (47x25 cm). In questo caso le aspettative partono da 8-12mila euro.
Il giorno successivo, il 27, è la volta dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento, con un’attenzione particolare, come di consueto, ai pittori toscani. Per esempio, Giovanni Fattori ha una «Scena militare» (olio su tavola, 15x20 cm, 18-25mila euro), mentre Oscar Ghiglia è rappresentato da un «Ritratto di signora», olio su tela del 1908 a 35-50mila euro.
Giovanni Boldini ha un piccolo (19x15,5 cm) olio su carta raffigurante una «Signora in giardino», con una quotazione di 10-15mila euro. Tra le altre scuole regionali è presente la campana con Ettore Tito (il suo «Famiglia con carretto», un olio su tela di 59x82 cm, parte da 7-10mila); la romana con Antonio Mancini (è data a lui e ai suoi aiuti una «Ragazza con candela», olio su tela, 80x110 cm, stime 7-10mila). In questa sezione, infine, si dà spazio anche alla scultura: una «Vergine» in marmo statuario bianco, opera del 1934 del ferrarese Arrigo Minerbi, ha stime di 50-70mila; dello stesso anno, una «Danae» del bergamasco Gianni Remuzzi parte invece da 20-30mila.
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