
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Nelle due sedi di Le Bal e del Jeu de Paume una mostra sulle avanguardie degli anni ’60 e ’70 (che nel 2023 verrà alla Triennale) focalizza l’attenzione sull’Arte povera
- Luana De Micco
- 10 ottobre 2022
- 00’minuti di lettura


«Ideologia e natura» (1975), di Fabio Mauri. © Photo Elisabetta Catalano / Adagp, Paris, 2022. © Eredi Fabio Mauri
Poveristi in posa a Parigi
Nelle due sedi di Le Bal e del Jeu de Paume una mostra sulle avanguardie degli anni ’60 e ’70 (che nel 2023 verrà alla Triennale) focalizza l’attenzione sull’Arte povera
- Luana De Micco
- 10 ottobre 2022
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliUna mostra, due musei. Le Bal e il Jeu de Paume uniti per presentare, dall’11 ottobre al 29 gennaio, nei rispettivi spazi espositivi, «Renverser les yeux», una mostra che esplora le avanguardie italiane degli anni ’60 e ’70 concentrandosi sull’Arte povera.
La rassegna, coprodotta dalla Triennale di Milano, nel 2023 sarà allestita al Palazzo dell’Arte ed è curata da Quentin Bajac e Diane Dufour, direttori rispettivamente del Jeu de Paume e di Le Bal, insieme ai curatori Lorenza Bravetta e Giuliano Sergio.
Il titolo della mostra è un omaggio al fotocollage di Giuseppe Penone, «Rovesciare i propri occhi» (1970), di cui diverse versioni figurano tra le 250 opere esposte firmate da 49 artisti, tra cui Giovanni Anselmo, Luigi Ghirri, Marisa e Mario Merz, Ketty La Rocca, Antonio Masotti.
La mostra si divide in quattro sezioni: tre sono allestite al Jeu de Paume, «Expérience», «Image» e «Théâtre», dove sono presentati gli happening di Mario Cresci, Michele Zaza e Ugo Nespolo, che si inscrivono nel contesto socio-politico italiano della fine degli anni ’60, e i lavori di Piero Manzoni, Alighiero Boetti e Emilio Prini, riflessioni critiche sulle immagini nella società del consumo.
La sezione presentata a Le Bal, dal titolo «Corps», tratta questioni legate all’identità e al ruolo dell’autore (attraverso i lavori di Giulio Paolini, Franco Vaccari, Emilio Prini, Mario Merz e altri) e quello dello spettatore, su cui Michelangelo Pistoletto lavora dal ’62.

«Ideologia e natura» (1975), di Fabio Mauri. © Photo Elisabetta Catalano / Adagp, Paris, 2022. © Eredi Fabio Mauri