Politica e arte, le passioni dei Marchini

All’Accademia di San Luca 130 opere di arte del ’900 raccontano le vicende culturali di un imprenditore comunista, Alvaro Marchini, e di sua figlia Simona

Stefano Di Stasio, «A due voci», 2010 (particolare)
Guglielmo Gigliotti |  | Roma

«Una storia nell’arte. I Marchini tra impegno e passione», all’Accademia di San Luca dal 18 gennaio al 22 aprile, racconta le vicende culturali di un imprenditore comunista, Alvaro Marchini, e di sua figlia Simona. Oltre 130 opere della migliore arte italiana ed europea del ’900, distribuite in tutti gli ambienti di Palazzo Carpegna (rampa elicoidale borrominiana compresa), dispiegano gusti personali dell’appassionato collezionista, nonché strategie culturali del gallerista, fondatore nel 1959 dello spazio espositivo La Nuova Pesa, diretto tutt’oggi dalla figlia e attrice comica Simona Marchini.

Curatori sono Fabio Benzi, Arnaldo Colasanti, Flavia Matitti e Italo Tomassoni. Le opere: da Balla a Braque, da de Chirico a Gris, e poi Léger, Marquet, Magritte, Picasso, Donghi, Cagli, Licini, Morandi, Pirandello, Savinio, ma anche Dix, Grosz, Kirchner o Castellani, De Dominicis, Accardi, Icaro, Kounellis, Mochetti e Scialoja.

Sono tutte finestre su una concezione dell’arte che privilegiava la figurazione rispetto alle estreme avanguardie, pur rispettandone le radici storiche. Alvaro Marchini riuniva infatti in sé molte storie, da quella di capo partigiano a quella di imprenditore edile affiliato al P.C.I. (lo chiamavano «calce e martello»), a editore de «l’Unità», a presidente della squadra di calcio AS Roma.

La figlia Simona ne ha raccolto le eredità culturali, promuovendo dal 1985, anno della morte del padre, mostre, tra l’altro, di Luca Patella, Marco Lodola, Giuseppe Salvatori, Salvo, Stefano Di Stasio, Pietro Fortuna, Felice Levini, Vettor Pisani, Rebecca Horn e Hidetoshi Nagasawa, rappresentati infatti in questa mostra.

Il catalogo, dove figura anche un testo del nuovo segretario generale della storica Accademia di San Luca, Claudio Strinati, accompagnerà la mostra nella sua seconda tappa espositiva, in estate, presso il Ciac-Centro italiano arte contemporanea di Foligno.

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