Picasso evergreen

È protagonista di una sessantina di mostre in ogni angolo del mondo

Flaminio Gualdoni |

Qualcuno le ha contate e sono una sessantina le mostre di Picasso che stanno per invadere nel giro di pochi mesi la Francia, la Spagna, l’Italia, ma anche Malta, Cipro, il Marocco, la Grecia ecc.: per non sbagliarsi, ne fanno una pure all’aeroporto Charles de Gaulle, che più internazionale di così non si può. E c’è anche qualcuno che gioisce, ritirando fuori le solite considerazioni stantie sul «genio universale» e «proteiforme» e sulla baggianata che «ciascuno porta in sé il suo Picasso». Il fenomeno è, nella sua smodatezza, interessante. Roba da infatuazione collettiva, da Medjugorje della cultura. Per fortuna non sono ancora segnalati ritratti di Fernande che piangono e visitatori in carrozzella che, folgorati da Guernica, si rimettono a camminare, ma temo che ci stiano lavorando.

Tra l’altro non c’è nessun centenario da celebrare, nessun appiglio dei soliti da sfruttare. Picasso
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