Parcours des Mondes: incroci con il ’900

Due gallerie italiane partecipano alla XVII edizione

A sinistra, una maschera Dan-Mano, in legno, raccolta in Liberia nel 1935, proposta dalla galleria Dalton Somaré. A destra, una statua Loma della collezione Meneghini proposta dalla galleria Dandrieu Giovagnoni
Antonio Aimi |  | Parigi

La XVII edizione dei Parcours des Mondes, nella capitale francese dall’11 al 16 settembre, è all’insegna della continuità e del consolidamento dei risultati raggiunti. Anche quest’anno la ricerca del dialogo tra l’arte «altra» e quella contemporanea è sottolineata da un presidente d’onore, Adam Lindemann, celebre collezionista di contemporaneo.

Tra le numerose iniziative collaterali merita attenzione la mostra «Pigalle 1930», che attraverso documenti e opere di collezioni private rivisita l’esposizione omonima che coinvolse personaggi come Picasso, Ratton, Tzara e altri. Il numero delle gallerie si è leggermente ridotto: al momento in cui scriviamo, gli espositori sono passati da 67 a 64. Tra loro sono predominanti i francesi (34), seguono poi Regno Unito (10), Usa (6), Belgio (5) e le altre provenienze (9).

Le gallerie italiane sono due: Dalton-Somarè di Milano e Dandrieu-Giovagnoni di
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