Palmira alla Ny Carlsberg Glyptotek

Un’impareggiabile collezione danese, oltre 100 pezzi, di sculture funerarie risalenti ai primi tre secoli d.C.

Busti di due schiavi
Giuseppe Mancini |  | Copenaghen

La tragica guerra di Siria ha di nuovo richiamato i riflettori dei media su Palmira, l’oasi ai margini orientali dell’impero romano tra l’Eufrate e il Mediterraneo, diventata celebre per le sue rovine monumentali, per la sua arte raffinata in cui si fondono ispirazioni multiculturali, per la regina Zenobia che sfidò impavida le legioni di Roma.

Tutelata dall’Unesco sin dal 1980, negli ultimi anni la «Sposa del deserto» ha conosciuto le distruzioni dell’Isis che hanno indignato l’opinione pubblica mondiale; iniziative internazionali di grande rilievo stanno adesso tentando di recuperarne almeno in parte il patrimonio e la memoria sfregiati. «La strada verso Palmira», dal 20 settembre al primo marzo alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, è l’ultima e più ricca di queste iniziative.

La mostra si basa infatti sull’impareggiabile collezione, oltre 100 pezzi, di sculture funerarie
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Giuseppe Mancini