
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Al Vitra Museum la presenza femminile nel design dal 1900 ad oggi
- Carla Cerutti
- 25 ottobre 2021
- 00’minuti di lettura


La designer Ray Eames in uno scatto del 1950
Ottanta supercreative
Al Vitra Museum la presenza femminile nel design dal 1900 ad oggi
- Carla Cerutti
- 25 ottobre 2021
- 00’minuti di lettura
Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliL’importanza del ruolo femminile nella creatività del design moderno è al centro della mostra «Here we are! Women in Design 1900-Today», organizzata dal Vitra Design Museum fino al 6 marzo, con opere di 80 donne dal 1900 ad oggi.
La prima delle quattro sezioni è dedicata allo sviluppo del design in Europa e negli Stati Uniti dove, intorno al 1900, le rivendicazioni femminili ebbero una significativa influenza, a cominciare dal lavoro delle riformatrici sociali Jane Addams e Louise Brigham fino a quello dell’interior designer Elsie de Wolfe. Importante ovviamente anche l’opera riformatrice del Bauhaus, delle scuole russe del Vchutemas e delle Deutsche Werkstätten Hellerau di Dresda.
La seconda sezione copre il periodo dagli anni Venti agli anni Cinquanta, quando designer, come Charlotte Perriand, Eileen Gray, Clara Porset o Jeanne Toussaint, iniziarono a riscuotere un successo internazionale o altre, come Ray Eames o Aino Aalto, lavorarono a stretto contatto con i loro compagni.
La terza sezione si concentra sui decenni dal 1950 alla fine degli anni Ottanta, un periodo in cui si manifestò una seconda ondata di femminismo, formatasi soprattutto a partire dagli anni Sessanta: l’ambivalenza e le rotture di questo turbolento periodo si riflettono anche nel design di Marimekko e negli oggetti postmoderni di designer italiane quali Nanda Vigo, Gae Aulenti o Cini Boeri.
La quarta sezione raggiunge il presente con opere di artiste di fama internazionale come Matali Crasset, Patricia Urquiola o Hella Jongerius.

La designer Ray Eames in uno scatto del 1950