Ottanta supercreative

Al Vitra Museum la presenza femminile nel design dal 1900 ad oggi

La designer Ray Eames in uno scatto del 1950
Carla Cerutti |  | Weil am Rhein

L’importanza del ruolo femminile nella creatività del design moderno è al centro della mostra «Here we are! Women in Design 1900-Today», organizzata dal Vitra Design Museum fino al 6 marzo, con opere di 80 donne dal 1900 ad oggi.

La prima delle quattro sezioni è dedicata allo sviluppo del design in Europa e negli Stati Uniti dove, intorno al 1900, le rivendicazioni femminili ebbero una significativa influenza, a cominciare dal lavoro delle riformatrici sociali Jane Addams e Louise Brigham fino a quello dell’interior designer Elsie de Wolfe. Importante ovviamente anche l’opera riformatrice del Bauhaus, delle scuole russe del Vchutemas e delle Deutsche Werkstätten Hellerau di Dresda.

La seconda sezione copre il periodo dagli anni Venti agli anni Cinquanta, quando designer, come Charlotte Perriand, Eileen Gray, Clara Porset o Jeanne Toussaint, iniziarono a riscuotere un successo internazionale o altre, come Ray Eames o Aino Aalto, lavorarono a stretto contatto con i loro compagni.

La terza sezione si concentra sui decenni dal 1950 alla fine degli anni Ottanta, un periodo in cui si manifestò una seconda ondata di femminismo, formatasi soprattutto a partire dagli anni Sessanta: l’ambivalenza e le rotture di questo turbolento periodo si riflettono anche nel design di Marimekko e negli oggetti postmoderni di designer italiane quali Nanda Vigo, Gae Aulenti o Cini Boeri.

La quarta sezione raggiunge il presente con opere di artiste di fama internazionale come Matali Crasset, Patricia Urquiola o Hella Jongerius.

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