«Tempest. Study for The Raft» (2004), di Bill Viola, presso lo Studio Giangaleazzo Visconti

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«Tempest. Study for The Raft» (2004), di Bill Viola, presso lo Studio Giangaleazzo Visconti

Opening milanese da mane a sera

A Milano nello storico Palazzo Cicogna, divenuto una sorta di distretto d’arte, inaugurano contemporaneamente otto gallerie

All’estero è frequente, in Italia molto meno, forse perché è raro trovare una concentrazione di arte pari a quella che s’incontra negli spazi di Palazzo Cicogna, nobile per fondazione e appartenenza ma ancor più nobile, per ciò che concerne l’arte, per aver ospitato lo studio di Lucio Fontana (e, oggi, la Fondazione a lui intitolata). Le otto gallerie che aprono in Palazzo Cicogna inaugurano tutte insieme le loro mostre il 9 maggio dalle 10 alle 20, organizzando visite guidate e incontri alle loro mostre di arte antica, moderna e contemporanea.

Per l’antico, Longari Arte presenta, fino al 23 giugno, uno straordinario «Compianto sul corpo di Cristo con san Giovanni Evangelista e la Maddalena», dell’ultimo decennio del XV secolo, attribuibile con certezza ai fratelli G. Pietro e G. Ambrogio De Donati, protagonisti della scultura lignea nella Lombardia del tempo. Insieme, nuove acquisizioni di pittura e scultura dal Medioevo a oggi.

Matteo Salamon Old Masters, da parte sua, nella mostra «Andrea Bonaiuti. Un polittico riassemblato», fino a fine giugno (monografia a cura di Angelo Tartuferi), esibisce il pannello centrale con la «Crocifissione», sinora sconosciuto, di un polittico databile tra gli anni ’50 e ’60 del XIV secolo, i cui laterali sono dal 1944 nel Museum of Fine Arts di Houston, Texas: tavole con cui condividono, indizio inequivocabile, il singolarissimo motivo della punzonatura.

Si passa all’Estremo Oriente con la mostra «Sguardi animali. Natura e simbolismo in sei secoli di arte giapponese», visibile da Giuseppe Piva Japanese Art fino al 31 maggio, che riunisce opere pittoriche e d’arte applicata dal periodo Muromachi al periodo Edo, in cui si manifesta l’attenzione speciale dedicata dagli artisti giapponesi al mondo animale. Tra i pezzi più significativi, una scatola da scrittura (suzuribako) del 1700 ca, una bottiglia rituale da sake (heishi) del XV secolo e una coppia di paraventi a sei ante del XVIII secolo, con gru su fondo oro, e opere animalier in lacca urushi del contemporaneo Tomizo Saratani.

Per il moderno, lo Studio Gariboldi presenta la rara e interessante mostra «Enrico Donati. New York Parigi Milano» (fino al 9 luglio), originalissimo esponente della fase di espansione internazionale del Surrealismo che, nato a Milano nel 1909, dal 1939 si trasferì a New York, dove attirò l’attenzione di André Breton (che gli dedicò un intero capitolo del libro «Le Surréalisme et la peinture», 1945). Sono esposte opere dell’intero arco creativo, tra New York, Parigi (qui fu con Marcel Duchamp) e Milano, dove frequentò Lucio Fontana, proprio nello studio di Palazzo Cicogna.

Il contemporaneo, infine, in quattro gallerie: Martelli Fine Art con NP-Viewing Room presenta fino al 31 maggio «Alighiero e Boetti. Voli pindarici. Genesi di un’opera», a cura di Guido Fuga, da un’idea di Diego Fuga, il disegnatore e architetto che collaborò con l’artista, dal cui archivio escono per la mostra documenti importanti, accostati ad alcune carte di Boetti della serie degli «Aerei». Lorenza Salamon Fine Art conferma il suo amore per la natura e l’ambiente con la mostra «Margherita Leoni. Alberi da frutto in fiore» (fino al 26 maggio), in cui la talentuosa pittrice botanica espone alcuni dipinti ad acquerello o tempera o olio, su fondi di metalli preziosi.

Intanto, da Christian Stein continua fino al 27 maggio la personale di Mimmo Paladino, con opere recenti o realizzate per l’occasione, come «Treno», 2022, sei metri di base, mentre lo Studio Giangaleazzo Visconti (qui era lo studio di Fontana), in contemporanea con la mostra di Palazzo Reale, apre (fino al 15 giugno) ai sortilegi di «Bill Viola», di cui espone due videoinstallazioni: «Tempest, study for the raft», 2004, dove l’artista statunitense rilegge da par suo «La zattera della Medusa» di Géricault, e «The innocents», 2007, con i due adolescenti che, su due schermi, avanzano verso l’osservatore fino a varcare una soglia acquea e materializzarsi nel reale, per poi tornare nel mondo spirituale da dove giungevano.

«Tempest. Study for The Raft» (2004), di Bill Viola, presso lo Studio Giangaleazzo Visconti

Una scatola da scrittura (suzuribako) del 1700 ca, da Giuseppe Piva Japanese Art

Ada Masoero, 08 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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