Octave Mirbeau contro i Salons

Castelvecchi pubblica le cronache d'arte dell'autore del «Diario di una cameriera»

La copertina del volume
Luca Scarlini |

Octave Mirbeau aveva una visione viscerale della cultura, come agone, campo di battaglia. Le sue recensioni, di letteratura e teatro, lasciavano il segno, talvolta determinavano la fortuna di un autore, come accadde al giovane Maurice Maeterlinck con il suo dramma simbolista La principessa Maleine, che lo scrittore paragonò a Shakespeare. Non meno radicale era la visione per l’autore de Il diario di una cameriera, quando si trattava di produzione artistica, che seguiva tra i Salons, perlopiù deprecati, come termometro del gusto borghese più tremendamente decorativo, e i momenti più apprezzati delle esposizioni degli Indépendants.
Castelvecchi manda ora in libreria una silloge dei suoi articoli, in cui si dichiarano esplicitamente odii e passioni. Feroce (e molto divertente) è il pezzo in morte di Hans Makart, pittore-funzionario, pianto a Vienna da una élite filistea, dai gusti per l’arredamento
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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