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Nuvola fluttuante e non euclidea

Federico Castelli Gattinara

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Si è inaugurato in pompa magna il 29 ottobre all’Eur il Nuovo Centro Congressi meglio noto come la Nuvola, firmato da Massimiliano Fuksas insieme alla sua Teca e all’albergo, la Lama, che gli sorge accanto. Diciotto anni ci sono voluti per realizzarlo (il concorso risale al 1998, ma i lavori iniziarono esattamente dieci anni dopo), infarciti di polemiche, con ben 12 varianti di progetto e una spesa che dai 275 milioni iniziali è lievitata a 353 milioni di euro.

Ora a Roma sorge uno dei maggiori centri congressuali d’Europa, il secondo d’Italia, capace di ospitare eventi anche molto diversi, con una capienza complessiva massima che sfiora gli 8mila posti. L’idea alla base del progetto, secondo le intenzioni di Fuksas, era di avere una grande teca stereometrica in vetro, un volume semplice e rigoroso non dissonante con l’architettura razionalista dell’Eur che dentro accoglie un oggetto dalla geometria non euclidea, una forma ispirata alla natura, complessa ma realizzabile: «Dall’interno si vedrà l’esterno e dall’esterno la notte si vedrà questa grande lampada… un segnale, un segno».

L’effetto visivo è garantito, la Nuvola galleggia in una teca di acciaio e vetro alta 40 metri, larga 70 e lunga 175, che ospita un auditorium da 1.800 posti e un piano di sale congressuali che potranno accogliere fino a 6.100 persone. Accanto, la struttura indipendente dell’albergo, la Lama, un gigantesco parallelepipedo di diciassette piani in vetro scuro, in vendita, ma che non aprirà prima del 2018.

Federico Castelli Gattinara, 08 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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Nuvola fluttuante e non euclidea | Federico Castelli Gattinara

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