Nuova luce per Stefano da Putignano

Edizione aggiornata del libro di Clara Gelao dedicato allo scultore «pugliese filoveneto»

Un particolare della «Madonna del cardellino» di Stefano da Putignano, Cisternino, Chiesa Matrice
Stefano Causa |

Stefano da Putignano è uno scultore la cui attività si segue lungo il primo quarantennio del Cinquecento. Nelle sue opere in pietra, tutte di carattere devozionale, si coglie, oltre alla conoscenza del genio di Laurana, una ripresa consapevole (e volenterosa) di idiomi della pittura veneta. Tra XV e XVI secolo la Puglia è un lungo quartiere periferico di Venezia (mentre distretti come Trani, Monopoli o Ostuni vengono direttamente amministrati dalla Serenissima).

Nessuno dei veneti pare si sia mai recato da quelle parti; le opere, tuttavia, hanno le gambe lunghe, ed è il motivo per cui si incontrano a Barletta Alvise Vivarini, a Monopoli Lazzaro Bastiani, Giambellino a Bari, Lotto a Giovinazzo e Palma il giovane a Tricase.

Ora su un comprimario come Stefano da Putignano, che fino a non troppo tempo fa conoscevano non più di quattro o cinque al mondo, esce l’edizione aggiornata del libro che dedicò allo
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