Norman Parkinson (Londra, 1913-Singapore, 1990), ritrattista prediletto della Royal Family, era vezzeggiato anche dalle celebrità dello showbiz (da Marilyn Monroe ai Beatles, da Audrey Hepburn, Liz Taylor, Charlotte Rampling ad Aretha Franklin) che volevano essere ritratte da lui. È per le sue iconiche fotografie di moda però che è diventato famoso nel mondo.
Fu lui, già prima della seconda guerra mondiale, a portare le modelle fuori dagli studi fotografici, liberandole dalle posture ingessate e innaturali cui erano state costrette sino ad allora, per fotografarle nelle strade, nei giardini, sullo sfondo del mare. E fu lui a immettere nella fotografia di moda l’ossigeno della vita reale, accentuando al tempo stesso l’aura di assoluta e sofisticata eleganza degli abiti e delle splendide modelle. Questo l’ambito del suo lavoro scelto dalla Fondazione Bisazza per la mostra «Norman Parkinson & Fashion Photography 1948-1968» (fino al 18 luglio) in cui la curatrice Cristina Carrillo de Albornoz accosta i suoi scatti a quelli di Milton Greene, Terence Donovan, Terry O’Neill e Jerry Schatzberg, anch’essi celebrati fotografi di moda.
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