Non chiamatele rovine
Le opere di 17 artisti contemporanei sparse tra le antichità del Colle Palatino
All’interno del progetto «Patrimonio storico e creazione contemporanea», con cui tanti luoghi della Roma antica ma non solo verranno coinvolti da musica, teatro e arti visive, sino al 18 settembre il Palatino ospita «Par tibi, Roma, nihil», collettiva ideata da Monique Veaute, presidente di Romaeuropa, e curata da Raffaella Frascarelli. La prova, come già nel 2013 con i «Post Classici» curati da Vincenzo Trione, è pericolosa, la grandiosità delle strutture antiche è difficile da sfidare. La Frascarelli però può riuscirci, essendo al contempo archeologa e presidente della Nomas Foundation, che raccoglie e promuove l’arte contemporanea e per l’occasione presta le opere. In mostra arrivano 27 artisti sparsi in più punti del primo colle di Roma, tra il grande terrazzo della domus Severiana, lo stadio palatino, la domus di Augusto e
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