Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliMamiano di Traversetolo (Pr). Una primizia, possibile alla «Villa dei capolavori» di Luigi Magnani solo fino al 12 giugno. Entro questa data si potranno infatti vedere, per la prima volta, le stanze private nelle quali viveva il collezionista Magnani (nato a Reggio Emilia nel 1906, morto a Mamiano nel 1984) nella villa oggi sede della Fondazione Magnani Rocca. Lo spazio più importante è la Biblioteca che ospita libri preziosi come edizioni omeriche e virgiliane di Giovambattista Bodoni, i Trattati di geometria e anatomia di Albrecht Dürer (Parigi, 1535) e il Ragguaglio delle nozze delle Maestà di Filippo Quinto e di Elisabetta Farnese (Parma, 1717) col cartiglio del corteo nuziale di Elisabetta, madre di Carlo III re di Spagna, di Filippo di Borbone duca di Parma e di Luigi Antonio (il Don Luis protagonista della grande tela di Goya al piano terra del museo, acquistata da Magnani nel 1974).
Si visitano inoltre la Saletta della musica, il Salone grande, lo Studio di Magnani, le stanze del Commendator Giuseppe e di Donna Eugenia. In questi spazi ancora oggi sono presenti opere non esposte normalmente nel percorso aperto al pubblico: dipinti e disegni di Renato Guttuso, Filippo de Pisis, Giacomo Manzù, lavori grafici di Goya, Ingres e Manet, oltre ai ritratti delle sorelle di Luigi Magnani Ada e Lisetta, realizzati da Eva Barrett, fotografa-ritrattista della corte inglese e dei regnanti d’Italia. Nei saloni anche mobili e arredi di grande pregio, perlopiù di stile Impero, e inoltre si potranno anche visionare una poesia inedita di Giuseppe Ungaretti e uno dei rarissimi dipinti di Eugenio Montale.
L‘accesso alle sale è possibile per gruppi di massimo 20 persone accompagnate da una guida della Fondazione, in abbinamento alla visita guidata della mostra «Severini. L’emozione e la regola» e della collezione permanente composta da opere di Tiziano, Van Dyck, Rubens, Goya, Canova, Dürer, Cézanne, Morandi, Burri.
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