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Matteo Cambi, presidente di Cambi Casa d'Aste © Cambi Casa d'Aste

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Matteo Cambi, presidente di Cambi Casa d'Aste © Cambi Casa d'Aste

Nelle aste vince il modello ibrido

Nonostante siano ripresi gli incanti dal vivo, per le case d’asta le vendite online sono un canale imprescindibile

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Elena Correggia

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Indietro non si ritorna. Gli investimenti compiuti per potenziare i canali di vendita online, diventati strumento indispensabile durante la pandemia, hanno dato i loro frutti alle case d’asta. Che ora, passata la fase d’emergenza e ripresi gli incanti anche dal vivo, non vogliono rinunciare ai benefici offerti dal web mettendo in campo ciascuna la propria strategia.

«Attualmente quasi la metà di tutte le aste di Christie’s a livello globale si svolge online e non c’è volontà di tornare indietro, dato lo straordinario afflusso di nuovi clienti, molti dei quali giovanissimi, che attraggono, afferma Cristiano De Lorenzo, direttore generale di Christie’s Italia. Basti pensare che il 35% di tutti gli acquirenti nel 2021 sono nuovi contatti per Christie’s, e quasi due terzi di essi sono arrivati tramite le vendite online. L’anno scorso in Italia abbiamo offerto sei vendite online ma nel 2022 aggiungeremo un’altra categoria che verrà presto annunciata».
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Per Christie’s l’e-commerce sembra adattarsi bene un po’ a tutte le categorie merceologiche, in primis al lusso (gioielli, orologi, vini, borse), che nel 2021 ha raggiunto 736,1 milioni di dollari (+73% sul 2020). Nel 2019 le vendite online di queste categorie rappresentavano il 5% del totale, nel 2021 sono salite al 21%. Anche il valore medio dei lotti «luxury» online è più che triplicato passando da 4.500 sterline nel 2019 alle 14.200 del 2021. Il numero di lotti di gioielli venduti online tra 2019 e quest’anno è cresciuto del 101% e anche le aste online di arte del XX e XXI secolo e le First Open stanno registrando ottimi risultati. Diversamente dai periodi di lockdown, oggi Christie’s organizza spesso, nelle sue diverse sedi, esposizioni fisiche dei lotti che poi saranno venduti via web.
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Nel futuro di Sotheby’s c’è l’online ma anche la multicanalità, con le vendite miste, digitali e live al tempo stesso, sperimentate con successo a partire dal maggio 2020. «Desideriamo assicurarci che i nostri clienti possano comunicare, partecipare e concludere transazioni con noi con facilità quando e dove vogliono e uno dei vantaggi delle aste online è proprio quello di agevolare tali azioni attraverso le nostre piattaforme digitali, spiega Claudia Dwek, presidente Sotheby’s Italia. Dal 2019 al 2020 abbiamo incrementato globalmente le vendite online di oltre il 220% e l’aumento si conferma anche in Italia, dove il numero delle aste online è raddoppiato dal 2019 al 2020. Abbiamo migliorato i cataloghi digitali, le mostre virtuali e in realtà aumentata. Questo ci permette di offrire con efficienza qualsiasi cosa online, dai dipinti contemporanei agli Nft, dalle sculture antiche alle sneakers».
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Phillips ha ottenuto buoni esiti dalle aste online in tutti i suoi sei dipartimenti negli ultimi due anni e riconosce che questo tipo di vendita offre una procedura molto più snella per tutti: conferenti, acquirenti e per chi deve organizzare la vendita. «Crediamo ancora molto anche sulle aste in presenza sulle quali abbiamo investito importanti risorse e con la crescita del mercato faremo coesistere entrambe le piattaforme, offrendo ai collezionisti l’opzione che meglio risponde alle loro esigenze», spiega Carolina Lanfranchi, direttore regionale Italia e senior international specialist per arte del XX secolo e contemporanea di Phillips. Fra i servizi innovativi lanciati da Phillips nell’ottobre 2020 c’è Gallery One, un modello agile di asta a cui partecipare dal sito e dalla app che aggiorna l’offerta di lotti quotidianamente e consente di fare offerte su ogni lotto per un arco di tempo di sette giorni, con proposte che spaziano da artisti del ’900 affermati a emergenti contemporanei.
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Pandolfini è avvezza alle nuove tecnologie da anni con lo sviluppo sul proprio sito della piattaforma web Pandolfini live per partecipare da remoto alle aste in presenza. Ad essa si è poi aggiunta la piattaforma per le aste a tempo, utilizzata in modo più consistente dal secondo semestre 2020, periodo in cui ha totalizzato 1,2 milioni di euro. «Dalle 11 aste online del 2020 siamo passati a 24 nel 2021 e ora nel primo semestre di quest’anno ne abbiamo programmate 16, un numero in costante progressione se si pensa che nel 2019 le aste online a tempo erano in tutto 4», dichiara Pietro De Bernardi, amministratore unico di Pandolfini, che sottolinea come non sia vero che nelle aste online a tempo si propongano solo lotti che difficilmente troverebbero posto in un catalogo diverso.

«Nell’asta di marzo di whisky, rum e distillati da collezione un raro Bowmore del 1966 della Bouquet Collection di Samaroli è stato conteso fino a 54.512 euro. Similmente, la prima edizione illustrata de Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori di Giorgio Vasari del 1568 è stata aggiudicata con successo nell’asta di libri e manoscritti di dicembre 2021 per 43.750 euro. I buoni risultati hanno fidelizzato molti clienti, ciò non vuol dire che questo canale diventerà preponderante nel nostro calendario, così come non sostituirà le vendite più importanti nelle quali il “dialogo” con il banditore e il polso della sala rimangono insostituibili. La nostra divisione tra aste online e in presenza è già la realizzazione di un modello ibrido in cui nessuna metodologia di vendita è comprimaria».
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Arte moderna e contemporanea, arti decorative del Novecento, design e gioielli sono i settori dove per Il Ponte si registra una preponderante partecipazione online. Dal momento del lockdown l’aumento degli iscritti al portale di vendita in diretta Il Pontelive è stato del 40% (+ 20% annuo), per arrivare all’attuale cifra di 10mila utenti attivi con una media di 300-350 clienti connessi per asta. Fra le aggiudicazioni più significative del 2021 che in vendite multicanale hanno visto l’aggiudicazione a un acquirente online spiccano un anello con rubino di 5,49 carati a 212.500 euro e la coppia di dipinti di Andrea de’ Passeris «San Cassiano vescovo; San Cassiano martire» del 1491 (118.750 euro).

«Un’oscillazione tra il 50% e il 70% di aggiudicazioni solo online si registrano nelle aste di modernariato, grafiche e multipli d’artista e fashion vintage che animano il calendario della sede di viapitteridieci, soprattutto da quando è stato introdotto il format #AstaSvelta: una modalità agile e minimal di partecipazione, solo da remoto e senza esposizione, ideata per la presentazione di quelle migliaia di beni che non troverebbero collocazione in aste tradizionali», commenta Rossella Novarini, direttrice generale de Il Ponte, la quale precisa che «per i mesi a venire manterremo il modello ibrido di partecipazione che comprende, oltre all’online, anche il telefono e la commissione scritta», ma riconosce che siamo «all’inizio di un cambiamento radicale nell’approccio alla partecipazione: l’online è il futuro anche per il mercato dell’arte. Probabilmente, tra meno di quanto si possa pensare, useremo la parola “presenza” riferendoci ad aste svolte in realtà virtuale, con bidder da tutto il mondo che potranno partecipare attraverso il loro avatar».
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Per Wannenes le aste web-only, passate da 3 nel 2019 per 150mila euro di fatturato a 17 nel 2021 per oltre 1,8 milioni di euro, pari al 7,3% del fatturato globale, sono un efficace strumento per raggiungere un numero sempre più vasto di collezionisti, permettono di inserire opere fino al giorno prima aumentando i tempi di raccolta e riducono molto il lavoro di tutta la squadra nel periodo antecedente l’asta. «All’inizio le aste più interessanti erano per gioielli, argenti, orologi, design, monete e vini ma oggi tutti i settori funzionano al meglio tanto che nel 2022 il calendario delle aste web only ricalcherà quello delle aste tradizionali, coinvolgendo pressoché tutti e 14 i dipartimenti», afferma Guido Wannenes, amministratore delegato della casa d’aste. Fra i pezzi importanti delle aste tradizionali aggiudicati sul web Wannenes cita uno dei top lot dei dipinti antichi, ovvero l’«Allegoria della Prudenza» di Bernardino Mei, aggiudicata nel settembre scorso per oltre 275mila euro.

Le aste a tempo sono un format che ha dato soddisfazioni anche a Cambi, con 53 incanti nel 2021 e 2,57 milioni di fatturato. «Nel mercato delle aste online funzionano i prezzi competitivi, con lotti che partono da stime molto vantaggiose e vengono poi contesi da molti collezionisti, spiega Matteo Cambi, presidente della società. Dalla nostra esperienza è l’antiquariato il settore che funziona di più online. Penso a due vendite del 2021: l’asta di antiquariato di febbraio che ha aggiudicato l’87% dei lotti con un venduto pari al 280% per valore e l’asta di opere e arredi da dimore italiane che ha aggiudicato l’81% dei pezzi con un venduto per valore pari a 146%. Altri settori che funzionano molto sono argenti e tappeti. Proseguiremo nella digitalizzazione, anche se a nostro avviso una gran parte di collezionisti continuerà a voler partecipare in presenza durate le aste. Il nostro intento è quindi di continuare con questo modello ibrido, alternando aste live e online per arrivare a un pubblico più ampio proponendo al contempo un’offerta più interessante».
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Ha scelto di proseguire con la modalità multicanale anche Finarte, che non svolge invece aste solo online. «Continueremo su questa strada migliorando l’esperienza in ciascuna modalità di partecipazione, dichiara Vincenzo Santelia, amministratore delegato di Finarte. Come canale l’online consente una partecipazione molto più ampia perché rimuove il vincolo della distanza e in parte anche quello della simultaneità. E le aste che vedono un pubblico fisicamente lontano sono quelle che dipendono maggiormente da questa modalità, penso ad esempio all’arte orientale, al fashion e al design. Per quanto riguarda le aste esclusivamente online, al di là di alcuni casi specifici, non ci sembra che possano corrispondere all’interesse dei nostri conferenti, che ovviamente è per noi imperativo da tutelare».

Vincenzo Santelia, amministratore delegato di Finarte

Guido Wannenes, amministratore delegato dell'omonima casa d’aste

Rossella Novarini, direttrice generale de Il Ponte. Cortesia di Il Ponte Casa d'Aste

Pietro De Bernardi, amministratore unico di Pandolfini

Carolina Lanfranchi, direttore regionale Italia e senior international specialist per arte del XX secolo e contemporanea di Phillips Cortesia di Phillips

Claudia Dwek, presidente Sotheby’s Italia

Cristiano De Lorenzo, direttore generale di Christie’s Italia

Elena Correggia, 20 maggio 2022 | © Riproduzione riservata

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