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Due personali di Maurizio Donzelli
- Federico Florian
- 14 novembre 2016
- 00’minuti di lettura


Nel segno del disegno
Due personali di Maurizio Donzelli
- Federico Florian
- 14 novembre 2016
- 00’minuti di lettura
Federico Florian
Leggi i suoi articoliI «Mirrors», di Maurizio Donzelli (1958), sono opere in tecnica mista realizzate mediante una lente prismatica: sono superfici incapaci di riflettere l’osservatore ma in grado di moltiplicare la visione, spiazzando le convenzioni della tradizionale fruizione visiva. In queste opere l’immagine si compone e si scompone attraverso il movimento dell’osservatore dando vita a forme provvisorie. Se ne vedono alcuni, sino al 21 dicembre, in una personale che la Cortesi Gallery dedica all’artista bresciano, a cura di Luca Cerizza.
La mostra mette in evidenza soprattuto il modus operandi di Donzelli, basato sulla proliferazione e sullo sviluppo del segno, in diverse soluzioni tecniche, dall’acrilico all’acquerello, in una pittura che ha però il suo epicentro nel concetto del disegnare. Le opere in mostra, eseguite negli ultimi due anni, sono disposte secondo un percorso in cui il dialogo tra i lavori si apre a una continua relazione con il visitatore. Da un primo ambiente costituito da due opere isolate e un grande muro su cui sono disposti disegni e «mirror», si accede a uno spazio che ha richiesto una modifica architettonica della galleria, sino a una stanza più piccola dove un tavolo su cui sono posati degli acquerelli dà l’impressione di un work in progress. «La linea del tutto», titolo della mostra, rafforza l’idea di forte continuità tra un ambiente e l’altro.
Donzelli è anche di scena, sino al 14 gennaio, da Marignana Arte di Venezia. La mostra, intitolata «Invisibile-No», è una ulteriore conferma di quanto il lavoro di questo artista sia intrecciatto all’estetica e alla filosofia; la conseguenza è un’indagine che trova nel disegno, inteso come pratica di svelamento della realtà, il principale nucleo d’interesse. Oltre a opere della serie «Mirrors», è esposto un gruppo di acrilici, tra cui un trittico dalle forme turbolente, frutto di un’indagine sul segno e sul gesto.