Nel Baraccano 86 immagini di piccoli e grandi orrori del nostro tempo

Nel suo «Viaggio in Italia» Massimo Baldini, con lo sguardo del sociologo, documenta il peggioramento del paesaggio visivo italiano

«Italia Revisited 0393» (2022) di Massimo Baldini. Foto Massimo Baldini
Ada Masoero |  | Bologna

È con lo sguardo del sociologo, quale effettivamente è per formazione, che Massimo Baldini ha realizzato il progetto fotografico «Italia revisited. Campionario per immagini», oggetto dell’omonimo libro d’artista e della mostra, curata da Claudio Marra, che si apre dal 29 settembre all’8 ottobre nella Sala Cavazza del Complesso del Baraccano, quartiere Santo Stefano.

Sono 86 fotografie a colori di cui l’autore, non senza perfidia, non rivela il luogo in cui sono state scattate, che ci mostrano l’Italia di oggi, a quarant’anni dall’indimenticato «Viaggio in Italia», in cui un gruppo di fotografi guidato da Luigi Ghirri restituiva per la prima volta l’immagine dell’Italia del boom, con i grandi e piccoli orrori edilizi che ne erano seguiti, cancellando l’immagine rurale e idillica che sino ad allora si era anacronisticamente tramandata.

Baldini l’ha percorsa alla ricerca dei piccoli e grandi orrori del nostro tempo (spesso espressioni purissime di kitsch) per documentare l’ulteriore trasformazione (in peggio) del nostro paesaggio visivo. Ecco allora viadotti, tralicci, gru e, con un guizzo d’ironia, anche la scala di una pizzeria decorata con un’evocazione dell’«Urlo» di Munch o (per noi imbattibile) la stretta casa bifamiliare dipinta con due tonalità di rosa e sormontata da uno striminzito quanto pretenzioso frontone forato da un oculo, al cui piano superiore, regno di panni stesi al sole, si accede da due monumentali rampe ricurve, del tutto fuori scala, incongruamente ispirate da qualche antico, nobile palazzo «Italia Revisited 0393» (2022).

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