In contemporanea con la mostra «Il meraviglioso mondo della natura», Palazzo Reale rende ancora omaggio al mondo naturale esponendo, per la prima volta nella sua interezza, la collezione di nature morte dei Sei e Settecento formata da Geo Poletti, storico dell’arte, connoisseur, antiquario e pittore egli stesso.
Dall’1 al 24 marzo nella piccola mostra «Le nature morte di Geo Poletti. Una collezione milanese», allestita a cura di Paolo Biscottini e Annalisa Zanni nell’Appartamento dei Principi, sfilano oltre 30 dipinti di altissima qualità, opera di Bernardo Strozzi, del «Pitocchetto», di Evaristo Baschenis, Hendrick ter Bruggen, Paolo Porpora e di altri artisti, scelti per la sua casa da questo esponente della più colta borghesia milanese del dopoguerra, che seppe formare una vasta collezione di arte moderna, ma predilesse sempre (anche da studioso) il tema della natura morta del Sei e Settecento.
A lui si rivolgevano Roberto Longhi, che lo consultava di frequente e Gian Alberto Dell’Acqua, che gli mandava i suoi studenti; Giovanni Testori, che con lui amava conversare per ore, e Alberto Arbasino, che lo definì «il miglior conoscitore milanese della pittura italiana del Seicento».
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