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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliRoma. Dopo le terribili minacce all’ex ministro dei beni culturali Massimo Bray e dopo che, lo scorso 3 agosto, si firmò il primo accordo di valorizzazione del Real Sito di Carditello, ex reggia borbonica il cui grave degrado degli anni Ottanta-Novanta portò alla recente acquisizione da parte dello Stato del grande immobile settecentesco, ora nasce la Fondazione Carditello.
Giovedì 25 febbraio il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il sindaco di San Tammaro, località campana che ospita il sito Emiddio Cimmino hanno firmato l’atto costitutivo e lo statuto della nuova fondazione. A presiedere la Fondazione Real Sito di Carditello è Mirella Stampa Barracco, esponente del Cda del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, fondatrice nel 1984 insieme al marito Maurizio Barracco della fondazione Napoli Novantanove e già membro degli Amici di Palazzo Grassi, del Touring Club Italiano, dell’Aspen Institute Italia, del Cda dell’Antico Spedale di Santa Maria della Scala in Siena e di comitati tecnici del Mibact.
Il nuovo ente, come si legge nello statuto «Opera per la promozione della conoscenza, della protezione, del recupero e della valorizzazione del Real Sito di Carditello e delle relative aree annesse. Per queste finalità la Fondazione persegue lo scopo di elaborare ed attuare il piano strategico di sviluppo turistico-culturale e di valorizzazione, anche paesaggistica del complesso di beni culturali e delle aree annesse, avviando la prima fase di sviluppo del percorso turistico culturale integrato delle residenze borboniche attraverso un’azione programmatica condivisa nell’individuazione delle linee strategiche e degli obiettivi, così come nella definizione delle modalità operative».
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Il Real Sito borbonico di Carditello
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