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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliCittà del Vaticano. Con oltre 6 milioni di visitatori nel 2016, i Musei Vaticani sono il quinto museo più visitato al mondo dopo il Louvre di Parigi, il Metropolitan di New York, il British Museum e la National Gallery di Londra. Una posizione che fatalmente comporta problematicità nella gestione dell’imponente flusso turistico e che, nell’era dei dilaganti commenti su web e social media, ha portato a critiche negative del sito museale da parti di turisti italiani e stranieri. Tali critiche, con documentazione fotografica, sono state raccolte dal Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, Ndr) che, in un esposto presentato il 17 ottobre al Tribunale della Città del Vaticano, afferma: «la gestione dei visitatori, secondo molti, sarebbe inadeguata, rendendo difficile godere delle tante opere d’arte che il sito offre e sollevando preoccupazioni sul fronte della sicurezza, [...] considerato che la normativa italiana stabilisce come la densità massima in luoghi chiusi debba essere di 1,2 persone per mq».
Se la direzione dei Musei Vaticani preferisce non commentare la vicenda, d’altro canto, negli ultimi anni, ha intensificato le necessarie misure atte a conciliare fruizione e tutela: disciplinamento dei flussi, apertura di nuovi percorsi museali, particolare attenzione al restauro preventivo delle opere. Il tutto per arginare l’inevitabile pressione antropica che vede, ogni giorno, migliaia di persone convergere verso la Cappella Sistina, irresistibile polo d’attrazione per chiunque varchi la soglia dei Musei Vaticani.
Ressa di visitatori nella Cappella Sistina
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