Image
Image

Musei civici tedeschi alla prova dei conti

Julia Michalska

Leggi i suoi articoli

Gli enti locali prendono di mira le spese per la cultura per tagliare i deficit ma si scontrano con sonore proteste. Intanto il museo di Leverkusen è messo sotto la «tutela» dei consulenti contabili di Kpmg

I Consigli municipali della Renania settentrionale-Westfalia (lo Stato più densamente popolato della Germania), a corto di soldi, sono sotto attacco per aver preso di mira la cultura per risanare i propri budget. La città di Leverkusen, vicino a Colonia, a febbraio è salita agli onori della cronaca quando si è minacciata la chiusura del locale Museum Morsbroich. In una lettera aperta al sindaco della città, l’artista Gerhard Richter ha definito «allarmante» tale progetto, affermando che «una collezione d’arte pubblica non è un investimento finanziario cui si possa attingere indiscriminatamente a seconda dei problemi di liquidità». Il museo occupa un posto speciale nella vita culturale del Paese, poiché è stato il primo museo tedesco dedicato all’arte moderna e contemporanea aperto dopo la seconda guerra mondiale e dopo il bando subito negli anni del nazismo. Kpmg, il network internazionale di consulenza contabile e manageriale, ha concluso che la chiusura del museo farebbe risparmiare all’indebitata città 778.450 euro all’anno. Al momento di andare in stampa, una petizione contro la chiusura del museo ha superato le 10mila firme. 

Altri musei della regione, compreso il Museum Abteiberg di Mönchengladbach, il Kunstmuseum Bochum e il Deutsches Museum di Bonn, hanno corso lo stesso rischio in anni recenti, salvati finora soltanto da accese proteste. 

Si dice che la Germania abbia semplicemente più musei di quanti ne possa sostenere. A partire dal 1990 nel Paese sono stati aperti 700 nuovi musei. «Sono tutti in competizione tra loro per conquistare finanziamenti, visitatori e attenzione», sostiene Christiane Lange, direttrice della Staatsgalerie Stuttgart. A risentire della crisi non sono soltanto i musei, ma anche altri enti culturali statali. L’emittente pubblica Westdeutscher Rundfunk di Colonia ha annunciato che «la difficile situazione finanziaria» ha portato alla vendita, il 21 e 22 giugno presso Christie’s di Londra, di 37 opere della sua collezione, tra cui quadri di Max Beckmann ed Ernst-Ludwig Kirchner. 

La Renania settentrionale-Westfalia costituisce il cuore industriale della Germania e la sua più importante regione per la produzione di acciaio, l’industria chimica e la produzione energetica. Parallelamente al declino di questi settori, l’economia locale ha iniziato a rallentare e le spese per la cultura sono diventate un facile bersaglio. «Gli enti locali non hanno alcun obbligo di finanziare la cultura, quindi quando si tratta di tagli al bilancio, i servizi considerati accessori sono sempre le prime vittime, afferma Eckart Köhne, presidente della Deutschen Museumsbunds. Questo accade nonostante la cultura dia poco sollievo dal punto di vista dei risparmi dato che in genere costituisce solo l’1-2% circa del bilancio totale».

Il Museum Morsbroich di LeverkusenPer ridurre il debito degli enti locali, nel 2012 la Renania settentrionale-Westfalia ha introdotto un piano di salvataggio per le città più povere della regione. Tuttavia, in cambio di agevolazioni fiscali, gli enti locali deboli dal punto di vista economico sono obbligati per contratto a far quadrare i propri bilanci. Tale programma, cui sta partecipando la città di  Leverkusen, mette il Museum Morsbroich sotto il controllo proprio di Kpmg, ma secondo l’Assessorato alla cultura della città i dati utilizzati nel rapporto non sono accurati. Gli enti locali hanno di conseguenza posticipato la decisione sul futuro del museo, inizialmente prevista per il 27 giugno, fino all’autunno. 

Roswitha Arnold spera di trovare il denaro necessario a colmare il deficit di bilancio in altri settori, e afferma: «Siamo obbligati a soddisfare alcuni parametri, ma non possiamo affossare del tutto il settore della cultura della nostra città».

Julia Michalska, 05 luglio 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Documenta è dura e pura, ma molti artisti che vi espongono erano anche ad Art Basel: i galleristi approfittano dell’«allineamento astrale» (e relativi «incroci») della quinquennale rassegna tedesca con la Biennale e Skulptur Projekte

Documenta imita la Biennale e richiama in servizio la vecchia guardia. La politica e il passato si rivelano le ossessioni del presente

Musei civici tedeschi alla prova dei conti | Julia Michalska

Musei civici tedeschi alla prova dei conti | Julia Michalska