Moore tra le mura antiche
Dal 24 settembre al 10 gennaio le Grandi Aule delle Terme di Diocleziano accolgono una retrospettiva di Henry Moore, a quasi trent’anni dalla scomparsa e a venti dall’ultima grande rassegna italiana a lui dedicata, alla Fondazione Cini di Venezia. La mostra è curata da Chris Stephens della Tate Gallery di Londra e da Davide Colombo.
Moore (1898-1986) è stato considerato a lungo come il più importante scultore inglese, ma non solo, del Novecento. Arte etrusca, classicità greco-romana e rinascimentale operarono capillarmente nella sua produzione, rendendo interessante l’attuale esposizione (differente da quella chiusa lo scorso maggio al Zentrum Paul Klee di Berna) in confronto con la spazialità aulica delle Terme. Il rapporto con l’Italia, che la mostra indaga, fu tutt’altro che marginale: dal primo viaggio nel 1925 al trionfo alla Biennale di Venezia del 1948, per proseguire con la grande mostra al Forte
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