Jalal Sepehr, «Red Zone #1», 2015. Courtesy: Jalal Sepehr & Officine dell’Immagine

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Jalal Sepehr, «Red Zone #1», 2015. Courtesy: Jalal Sepehr & Officine dell’Immagine

Milano, la fotografia è MIA

Dal 28 aprile al 2 maggio gallerie, fotografi ed editori a The Mall

Michela Moro

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Milano. La fotografia è parte integrante del panorama artistico, ma è al contempo un’arte a sé stante che necessita di spazi dedicati. Su queste istanze è nata MIA Photo Fair, la fiera dedicata alla fotografia d’arte e all'immagine in movimento giunta alla sesta edizione, in programma dal 28 aprile al 2 maggio negli spazi di The Mall, nel quartiere di Porta Nuova Varesine, uno dei luoghi più nuovi di Milano che inizia a storicizzarsi, diventando un classico punto d’incontro. In una delle architetture più avveniristiche della città si possono visitare 80 gallerie internazionali, sfogliare le pubblicazioni di 15 editori specializzati e conoscere i lavori di 20 artisti indipendenti.

La manifestazione ideata da Fabio Castelli, che condivide la direzione con Lorenza Castelli, nelle passate edizioni è stata una buona vetrina per una generazione di fotografi che faticavano a trovare spazio nelle più canoniche fiere d’arte, dove la fotografia non è figlia di un dio minore, ma il confine tra arte, reportage, ritratto e tecniche diventa labile e sfocato. In una fiera dedicata si possono invece prendere in considerazione con maggior profondità gli argomenti più specificatamente legati al mezzo, senza dimenticare la maggiore libertà di acquisto che respirano i visitatori, meno intimiditi dalla fotografia che dall’arte contemporanea.

Nei vari stand si ammirerà tra l’altro Christy Turlington fotografata da Albert Watson a Luxor, l’India di Gianni Berengo Gardin e Sebastião Salgado, si potrà fare un salto nel passato fino al 1933 con Charlotte Perriand, tornare al 1954 con l’Umbria di Fulvio Roiter (gli valse l'importante premio Nadar), da poco scomparso, e al 1966 con Sophia Loren e Richard Avedon fotografati da Tazio Secchiaroli. Non mancherà inoltre lo sguardo contemporaneo con autori quali Irene Kung e di Settimio Benedusi.

Tre i premi da assegnare. Il primo, quello nuovo, è dedicato alla memoria di Massimo Gatti scomparso lo scorso novembre: l’artista più meritevole della sezione Proposta MIA (che ospita fotografi indipendenti senza galleria) otterrà un premio in denaro e l’allestimento di una personale nella galleria Glauco Cavaciuti Arte, partner di MIA. Alla quinta edizione è invece il Premio BNL Gruppo BNP Paribas, grazie al quale i migliori progetti dei fotografi rappresentati in fiera dalle proprie gallerie saranno acquisiti dall’istituto di credito per entrare in collezione. Ritorna inoltre il Premio Archivi «Tempo ritrovato - fotografie da non perdere», ideato con «Io Donna» e supportato da Eberhard & Co con il fine di promuovere, riscoprire e tutelare i fondi che documentano l’attività dei grandi fotografi italiani e in particolare, nel 2016, quella degli anni Settanta.

Jalal Sepehr, «Red Zone #1», 2015. Courtesy: Jalal Sepehr & Officine dell’Immagine

Uno scatto di Andre Villers con Picasso a Vallauris nel 1953, Courtesy Suite 59 Gallery, © Andre Villers

Michela Moro, 28 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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