Meglio nel 2021 che in questo 2020
Riparte Parma 2020+21. Il 5 settembre si inaugura un'installazione di Studio Azzurro
Con il Decreto Rilancio approvato a metà maggio, quando erano ancora molto forti la preoccupazione e l’incertezza per l’evoluzione della pandemia di Covid-19, è stata ufficializzata l’estensione al prossimo anno del titolo di Parma Capitale Italiana della Cultura (2020+21). E per quanto riguarda i finanziamenti è stato inserito un emendamento che per ciascuno dei due anni prevede lo stanziamento di un milione di euro al comitato promotore per il supporto e l’organizzazione delle iniziative di Parma 2020+21.
«La cultura batte il tempo» è il denominatore comune alla base del dossier di candidatura il cui programma, all’insegna del patrimonio culturale e della creatività internazionale, si sviluppa in luoghi antichi e distretti contemporanei con mostre, installazioni, produzioni, laboratori, convegni, musica e open call. Sono coinvolti i Comuni del territorio, la Provincia, la Diocesi e l’Università. Del Dossier fa anche parte il programma Emilia 2020, che vuole mettere a sistema l’area turistica Parma-Piacenza-Reggio Emilia. Il denso calendario era iniziato a gennaio con una visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per poi interrompersi bruscamente a causa dell’emergenza sanitaria che ha visto nell’Emilia-Romagna una delle regioni più colpite già tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.
«Quando tutto sembra perduto, spiegano il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e l’assessore alla cultura Michele Guerra, bisogna mettersi all’opera e ricominciare dall’inizio. È quel che faremo dopo la splendida notizia arrivata dal Governo: Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 è una decisione giusta e lungimirante, nonché una sfida culturale e gestionale. Il “Tempo”, sospeso, recluso, iperconnesso, rimane il tema del programma, che affronterà il passaggio storico che stiamo vivendo».
Il calendario di Parma 2020+21 proseguirà in autunno con «Hospitale-Il futuro della memoria», installazione prodotta dal Comune di Parma, progettata e realizzata dal collettivo milanese Studio Azzurro (Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi), esposta dal 5 settembre all’8 dicembre nell’ex nosocomio cittadino.
L’allestimento si sviluppa in tre parti: all’ingresso del complesso monumentale, da poco restaurato dopo molti anni di degrado, la riproduzione in un’unica immagine sincronizzata della facciata frontale dell’ospedale come appare in un vecchio acquerello, sovrapposta a immagini attuali dell’edificio e accompagnate da una colonna sonora. Nell’area della crociera dell’edificio, otto quinte semitrasparenti in tulle evocano l’altare e le quattro statue («La Compassione», «L’Aiuto», «La Carità», «L’Amore per il prossimo») che qui erano un tempo collocate. Conclude la mostra «Testimone», otto racconti sulla storia dell’Ospedale e dell’assistenza religiosa e civile a Parma presentati con otto video proiezioni sincronizzate.
Il restauro della Crociera dell’Ospedale Vecchio è stato promosso dalla Regione Emilia-Romagna tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e fondi ministeriali del Piano Periferie, con il contributo di Fondazione Cariparma. In questo luogo, in futuro, è prevista la creazione di un museo multimediale permanente dedicato alla memoria della città emiliana.