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Disegni e fotografie inediti nello Spazio Don Chisciotte, dipinti a Monforte d’Alba
- Jenny Dogliani
- 15 novembre 2016
- 00’minuti di lettura


Luce tiranna
Disegni e fotografie inediti nello Spazio Don Chisciotte, dipinti a Monforte d’Alba
- Jenny Dogliani
- 15 novembre 2016
- 00’minuti di lettura

Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliUn uso diverso del disegno e il suo incontro con la grafica e la fotografia è il tema della collettiva curata da Luca Panaro per lo Spazio Don Chisciotte dal 17 novembre al 28 gennaio.
Il percorso presenta una selezione di opere inedite provenienti dagli studi dei quattro artisti invitati. Tra queste «La coppia» del 1980, una delle rare litografie di Franco Vaccari, un disegno propedeutico a un’installazione ambientale realizzata dall’artista per la Triennale di Milano nel medesimo anno, nonché un modo per «scaldare» attraverso l’uso di matite colorate, la fredda produzione concettuale che in quel periodo non trovava consensi nel mercato. Nello stesso clima nasceva anche «Segno di luce di quadro in quadro», serie di Bruno Di Bello datata 1977 e composta da disegni di luce in cui la carta è sostituita dalla tela emulsionata e la matita dalla torcia elettrica.
Un procedimento analogo a quello utilizzato da Mario Cresci in un ciclo di 12 rayogrammi eseguiti inondando di luce dei fogli di carta fotografica parzialmente coperti da silhouette. Di Cresci figura inoltre «Misurazioni», un lavoro del 1977 a tecnica mista (collage, fotografia e disegno) sullo studio del movimento di una sagoma di Pinocchio. Per Paolo Ventura, il più giovane dei quattro, il disegno è invece parte integrante dell’opera finita, che nel suo caso è composta da una stampa fotografica su cui è intervenuto con matite e colori.
Nello Spazio Don Chisciotte fino al 6 novembre prosegue inoltre la personale di Roberto De Marchi, correlata a una sezione allestita negli spazi della Fondazione Bottari Lattes a Monforte d’Alba fino al 12 novembre. La mostra presenta un nucleo di dipinti realizzati dall’artista torinese tra il 2001 e il 2015. I soggetti sono in prevalenza quadrati e rettangoli dalle stratificate monocromie, apparentemente originati da accumuli di luce e oscurità. Sono opere sospese tra materia e spirito in cui l’astrazione è veicolo di espressione del sacro.