Il Musée de Cluny, museo nazionale del Medio Evo, che ha riaperto la scorsa primavera dopo lunghi lavori di ristrutturazione, presenta la sua prima mostra temporanea dedicata all’arte gotica della città di Tolosa, la cui età d’oro viene fissata alla prima metà del XIV secolo.
La mostra «Tolosa 1300-1400. Lo splendore del gotico meridionale», fino al 22 gennaio, accoglie in particolare una selezione di opere del Musée des Augustins, il museo di Belle Arti di Tolosa, attualmente chiuso per lavori di restauri (riaprirà nel 2024), che ha prestato tra l’altro quattro statue di santi e apostoli provenienti dall’antica cappella di Rieux a Tolosa, ormai scomparsa, sulle quali restano tracce di antiche policromie, e una splendida «Vergine e Gesù bambino» nota come «Notre-Dame de Bonne Nouvelle», di recente restaurata, datata del 1340-50.
Tolosa, entrata a far parte del regno di Francia nel 1271, ne divenne una delle città più importanti, anche grazie alle sue università e conventi e ai legami con le vicine Spagna e Italia. La città si sviluppò con l’arrivo dei papi a Avignone, diventando un fiorente centro religioso, intellettuale e artistico almeno fino al 1340, dopo di che le epidemie di peste e la guerra dei Cento Anni colpirono duramente la città.
Documenti prestati dagli Archives municipales di Tolosa raccontano la vita quotidiana e l’organizzazione politica della città. Tolosa fu anche importante per la produzione di manoscritti miniati, influenzati dagli artisti italiani e catalani. Il museo espone una quindicina di miniature, in arrivo tra l’altro dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e dalla Bibliothèque Sainte-Geneviève di Parigi.
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