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Leila comprende e perdona

Leila comprende e perdona

Walter Guadagnini

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Leila Alaoui era nata in Francia nel 1982, ed è morta a 33 anni in Burkina Faso, coinvolta in un attentato avvenuto nella capitale Ouagadogou dove stava lavorando a un suo nuovo progetto sui diritti delle donne, commissionato da Amnesty International.

Artista impegnata, fotografa che voleva documentare i margini del mondo e coloro che li vivono, che a essi cercano di sfuggire o di sopravvivere, ma anche professionista pubblicata da «Vogue» e dal «New York Times». Fotografa e videoartista la cui memoria si protrae non solo attraverso le sue opere, ma anche attraverso una fondazione che oggi presenta il suo lavoro alla Galleria Continua di Les Moulins in una mostra dal significativo titolo di «Je te pardonne» (fino al 25 settembre; nella foto, un’immagine dell’allestimento di Oak Taylor-Smith). Francese di nascita, di origini marocchine, trasferitasi giovanissima a Marrakesh, diplomata a New York, Leila Alaoui ha portato a termine vari progetti, tra «No pasará» del 2008 e la videoinstallazione «Crossings», entrambi dedicati al tema della migrazione a partire dalla sua terra d’origine. 

Il suo lavoro di maggior successo è «Les Marocains», presentato alla Prima Biennale della Fotografia Araba tenutasi a Parigi nel 2015, alla Maison Européenne de la Photographie, una serie di ritratti fotografici degli abitanti delle zone periferiche dello Stato nordafricano. Una serie che evidenzia l’essenzialità della ricerca della Alaoui, la sua volontà di porre il soggetto al centro dell’immagine, di renderne appieno la dignità e l’importanza attraverso un linguaggio asciutto, scomparendo quasi dietro la macchina per lasciare pieno campo all’espressività dei soggetti e, nel caso specifico, del loro abbigliamento. Un lavoro che manifesta anche la volontà dell’artista di comprendere l’altro da sé, persona o cultura che sia: un’attitudine di vita, che purtroppo è divenuta un testamento. 

 

Walter Guadagnini, 10 agosto 2016 | © Riproduzione riservata

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Leila comprende e perdona | Walter Guadagnini

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