Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Le vie abruzzesi del Medioevo

Stefano Miliani

Leggi i suoi articoli

Chi vada nel piccolo borgo di Castelvecchio Subequo, nella provincia aquilana, forse non si stupirà se le storie francescane di fine Trecento nella chiesa di San Francesco evocano il ciclo della Basilica superiore di Assisi. Come emerge da un volume a più voci distribuito da poco benché datato 2014 e nato sulla scia di un convegno del 2012, La via degli Abruzzi e le arti nel Medioevo, gli artisti del XIV secolo guardavano più a Umbria e Toscana che al regno di Napoli cui allora sottostava la zona. Lo conferma a voce la curatrice del libro, Cristiana Pasqualetti, storica d’arte medievale all’Università de L’Aquila (che ha contribuito alla pubblicazione). Tra questi studi su affreschi, sculture dipinte, magnifici portali in cui s’insinuano dei serpenti, Valentino Pace nell’introduzione svela: «La croce processionale di Castelli (chiesa nel teramano, Ndr) è a Genova, al Museo di Sant’Agostino, dove con tutta evidenza se ne ignora la provenienza furtiva». Un furto a loro insaputa? «Se la provenienza è malandrina siamo pronti a restituirla, risponde al telefono Adelmo Taddei, conservatore del museo. È legittimo che stia in Abruzzo però la croce fu donata dalla Cassa di Risparmio di Genova e Imperia al Comune di Genova nel 1966 dopo averla acquistata a un’asta pubblica. La Carige la comprò in tutta onestà e in tutta onestà il museo l’ha esposta». Tornando al Trecento, per Pasqualetti (che cita gli studi di Giovanni Previtali) si può parlare di una via d’arte soprattutto aquilana, a metà Trecento, consapevole di quanto avveniva a Nord mentre non vede un assoggettamento alla città angioina. E nel suo saggio inserisce in un discorso squisitamente filologico: «Non sappiamo se poter identificare Nicola Oliveri con il Maestro di Campo di Giove che guidò la bottega delle storie francescane di Castelvecchio. Il dibattito è aperto e accomuna pittori e intagliatori dell’area spoletina, aquilana e teramana».

La via degli Abruzzi e le arti nel Medioevo (secc. XIII-XV), a cura di Cristiana Pasqualetti, 196 pp., ill., One Group edizioni, L’Aquila 2014, s.i.p.

Stefano Miliani, 29 aprile 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

L’ingegner Carlo Morosi, che coordina un gruppo multidisciplinare di professionisti per ripristinare il Palazzo arcivescovile e il Duomo della città marchigiana, fa il punto sulla situazione lavori

Un allestimento presenta circa cinquanta dipinti, sculture e oggetti devozionali sopravvissuti al terremoto che colpì il territorio umbro nel 2016, con la speranza di poterli un giorno rivedere nelle proprie sedi d’origine

La 52ma campagna dell’Università Carlo Bo di Urbino nel sito lungo la via Flaminia si concentra sullo scavo delle Grandi Terme e sulla Casa di Asclepio. A lavorarvi, anche 15 studenti texani

Nel Palazzo ducale Orsini-Colonna, a Tagliacozzo, la rassegna «Contemporanea 25» rende omaggio alle due artiste che, nonostante generazioni e linguaggi diversi, hanno un legame con la regione del centro Italia

Le vie abruzzesi del Medioevo | Stefano Miliani

Le vie abruzzesi del Medioevo | Stefano Miliani