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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliGrazie al finanziamento della Fondazione Paola Droghetti il 6 dicembre al Campidoglio viene presentato il restauro di due magnifiche teste colossali dei Musei Capitolini, la Testa di divinità con diadema e la Testa di Minerva, entrambe associabili ad acroliti (cioè statue di cui erano realizzate solo testa, mani e piedi, in questo caso in marmo bianco, il corpo era un telaio di solito ricoperto di stoffe).
Le opere hanno storie e stato di conservazione molto diversi: la prima, con un lungo e oscuro passato, probabilmente giunta attraverso la collezione Albani, è una copia di prima età imperiale da un prototipo di ambito fidiaco, con molti restauri anche dannosi alle spalle; la seconda, integra, presentava ancora le tracce di terra dello scavo, a distanza di oltre un secolo dalla scoperta.
La Testa di divinità con diadema è stata sottoposta a una completa revisione dei 14 tasselli di marmo di cui è composta, perni e metalli compresi, bloccando il degrado delle superfici.
La Testa di Minerva invece, ha felicemente ritrovato il suo splendore grazie al laser, che l’ha ripulita da eccessi di concrezioni e cere.
Il restauro, eseguito dalle neolaureate Iscr Chiara Di Marco e Valeria Bruschi grazie alle borse di studio della Fondazione, è stato condotto da un gruppo di lavoro misto Iscr-Sovrintendenza Capitolina coordinato da Maria Concetta Laurenti e Anna Maria Cerioni.

Le teste colossali nel laboratorio dell'Iscr
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