
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Alla Whitechapel Gallery la prima antologica britannica di un virtuoso semiautodidatta
- Federico Florian
- 06 ottobre 2020
- 00’minuti di lettura


«Untitled», 2011, di Kai Althoff. © Yair Oelbaum
Le provocazioni di Kai Althoff
Alla Whitechapel Gallery la prima antologica britannica di un virtuoso semiautodidatta
- Federico Florian
- 06 ottobre 2020
- 00’minuti di lettura
Federico Florian
Leggi i suoi articoliFine anni Novanta: urina su una serie di tele prima di metterle sul mercato. 2001: trasforma la galleria Buchholz in un club omoerotico per giovani cristiani. 2012: espone a documenta una lettera in cui spiega perché non partecipa.
Kai Althoff (Colonia, 1966) è un provocatore e virtuoso semiautodidatta che produce dipinti, sculture e installazioni mescolando folklore tedesco ed Espressionismo pittorico, con una estetica vivida e squillante che fa l’occhiolino a James Ensor e Gustav Klimt.
Dal 7 ottobre al 10 gennaio la Whitechapel Gallery ne ospita la prima antologica britannica, con circa cento opere di tutta la sua carriera. Si spazia da disegni d’infanzia, a fotografie, opere tessili, sculture, installazioni e nuovi dipinti figurativi allestiti come set e mise-en-scène teatrali.
La retrospettiva è concepita dall’artista come un tributo a Bernard Leach, il padre della ceramica inglese moderna cui è dedicata una sala.

«Untitled», 2011, di Kai Althoff. © Yair Oelbaum