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Veronica Rodenigo
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Con il titolo «Mindful Hands. I capolavori miniati della Fondazione Giorgio Cini» dal 17 settembre all’8 gennaio l’omonima Fondazione sull’Isola di San Giorgio Maggiore propone una selezione di 120 miniature appartenenti alla raccolta delle 236 acquistate dal conte Vittorio Cini tra il 1939 e il 1940 dalla Libreria Antiquaria Hoepli di Milano.
La mostra, curata da Federica Toniolo, Massimo Medica e allestita dallo Studio Michele De Lucchi nelle Sale del Convitto con il supporto di Helen Hamlin Trust e Pirelli, comprende pagine e iniziali miniate ritagliate e provenienti per lo più da libri liturgici (graduali e antifonari).
Rappresentativa delle principali scuole italiane regionali di miniatura, la raccolta del conte Cini, donata alla Fondazione nel 1962, riunisce i lavori di alcuni dei più importanti miniatori attivi tra il tardo Duecento e il primo Cinquecento: Neri da Rimini, Lippo Vanni, Niccolò di ser Sozzo, Cristoforo Cortese, Marino da Perugia, Jacopo di Paolo, Berardo da Teramo, Maestro del Breviario Francescano, Belbello da Pavia, Protasio Crivelli, Franco dei Russi, Francesco Marmitta, Antonio Maria da Villafora e Bartolomeo della Gatta.
L’unico pezzo esposto concesso in prestito è l’Antifonario Q della Biblioteca della Basilica benedettina di San Giorgio Maggiore, codice da cui proviene la pagina staccata oggi rientrante nella collezione Cini. Pagina e libro, esposti in apertura della mostra, sono ricomposti offrendo uno spunto di riflessione sulla diffusa pratica collezionistica di questi manufatti, spesso immessi sul mercato sotto forma di singola pagina miniata.
La mostra si avvale della collaborazione dell’atelier Factum Arte di Adam Lowe, esperto di tecniche digitali applicate alla conservazione, riproduzione e lettura delle opere d’arte. Attraverso il supporto digitale il visitatore è guidato all’analisi delle tecniche di produzione dell’arte miniatoria e può conoscere da vicino due fra i volumi più preziosi: il Martirologio della Confraternita dei Battuti Neri di Ferrara (manoscritto con i testi di privilegi emanati dai duchi d’Este e concessi alla confraternita a partire dal 1489) e il piccolo Offiziolo di Carlo VIII, commissionato dal duca di Milano Ludovico il Moro nel 1494-95 e donato al re di Francia; raffinato esemplare di Libro d’Ore di area lombarda, confluì nel 1939 nella raccolta Cini.
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