Le lunette di Santa Maria Novella finalmente restaurate
Il Chiostro grande era stato danneggiato dall’alluvione del 1966

Tra le opere danneggiate dall’alluvione del 1966 non ancora recuperate c’erano le sei lunette del lato est del Chiostro grande di Santa Maria Novella, edificato tra il 1340 e il 1360. Nel mese di dicembre si conclude il loro restauro finanziato, insieme a una nuova illuminazione e al recupero dei cinque ritratti di monaci nella volta a crociera e della prima lunetta d’angolo del lato sud, dalla società Rigoni di Asiago attraverso Fondaco nell’ambito del progetto del Comune Florence I Care.
Il chiostro, per grandezza il maggiore della città e oggi parte del Museo di Santa Maria Novella, fu decorato tra il 1562 e il 1592, quando l’architetto Giulio Parigi su committenza di Eleonora da Toledo, moglie del granduca Cosimo I, chiamò i maggiori artisti fiorentini del tempo: Bernardino Poccetti, Santi di Tito, Ludovico Cigoli e Alessandro Allori. Dopo l’alluvione gli affreschi erano stati staccati dalla parete e fatti aderire a un nuovo supporto per poi esser ricollocati in loco. Un’operazione che certo, pur salvandoli, li impoverì.
L’esposizione alle correnti e ai flussi di aria e polveri ha poi portato nei decenni successivi all’accumulo di sostanze inquinanti che, penetrando nelle pitture, hanno causato perdita di colore e stuccature incoerenti diffuse. Vi sono inoltre macchie scure dovute alla colla animale utilizzata per il trasferimento che ha subito un attacco di microorganismi.
L’intervento è consistito nel consolidamento della superficie pittorica, nella pulitura dai depositi di sporco e nella sostituzione delle vecchie stuccature in corrispondenza di fessurazioni e cadute di intonaco. I lavori del Consorzio Edile Restauratori di Firenze sono stati diretti dai Servizi tecnici di Palazzo Vecchio.