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Le istituzioni culturali sono troppo poco social

Federico Castelli Gattinara

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È da tempo che Civita si occupa di nuove tecnologie soprattutto in relazione alla produzione e alla fruizione della cultura: dal 1997 con i primi impatti sulla realtà di musei, biblioteche e archivi, nel 2008 con Galassia web: la cultura nella rete, oggi con #socialmuseums, ricerca sullo stato dell’arte tra mondo della cultura e social media, un fenomeno sempre più virale. Il X Rapporto Civita, curato da Luca De Biase e Pietro Antonio Valentino, punta il faro sulle relazioni tra mondo delle istituzioni culturali e «rivoluzione social», rappresentata dai fenomeni oggi di massa di Facebook, Twitter, Google+, Instagram, Pinterest, YouTube e altri.

#socialmuseums. Social media e cultura, tra post e tweet a cura di Luca De Biase e Pietro Antonio Valentino

Si scopre così che, paradossalmente, noi italiani da un lato abbiamo un tasso di digitalizzazione e diffusione di internet molto più basso della media europea, dall’altro in 36,5 milioni, il 60% della popolazione, usiamo i social media. E in 9 milioni, in prevalenza tra i 25 e i 44 anni, specificatamente per entrare in rapporto con le istituzioni culturali. L’utilizzo però è poco creativo, è volto soprattutto alla fruizione virtuale e per scaricare materiali, quasi per niente per acquisire informazioni, prenotare o acquistare biglietti.

Il volume è utile non solo perché distingue e analizza nei vari settori il rapporto tra utente e istituzione tramite social media, ma anche perché ne indaga l’impiego attuale da parte delle istituzioni. A eccezione dei musei d’arte contemporanea, ne emerge un notevole ritardo: attrarre visitatori e stabilire relazioni con il proprio pubblico non sono considerati ancora degli obiettivi strategici. Il Rapporto contiene affondi e punti di vista specifici di protagonisti del settore, avanza proposte, dà utili indicazioni, esorta a investimenti e alla formazione di personale qualificato, all’uso di fondi europei e di partnership orientate. Oggi, spiega De Biase, c’è un bisogno emergente di qualità, di distinzione tra ciò che è importante e ciò che non lo è, e c’è una domanda pronta ad accogliere proposte in rete «proattive».

#socialmuseums. Social media e cultura, tra post e tweet
a cura di Luca De Biase e Pietro Antonio Valentino
255 pp.
SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, s.i.p.

Federico Castelli Gattinara, 05 agosto 2016 | © Riproduzione riservata

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