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«Autoritratto» (1989) di Giancarlo Vitali

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«Autoritratto» (1989) di Giancarlo Vitali

Le impronte di Vitali

Apre la raccolta delle incisioni dell'artista lombardo e si inaugurano due mostre

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Il 26 settembre sarà presentata, e da allora sarà consultabile presso gli ArchiViVitali in via Manzoni 50, la raccolta delle 500 incisioni realizzate in una vita di lavoro da Giancarlo Vitali (Bellano, 1929-2018): carte storiche, amate da Giovanni Testori, Gianni Brera, Antonio Tabucchi, Carlo Bertelli e da altre figure di altrettanto spicco, e fogli mai visti prima, tutti raccolti in grandi libri ma consultabili anche, in sede, in formato digitale (mentre online l’Archivio è accessibile ai soli soci, agli studiosi e agli addetti ai lavori).

In vista di quest’appuntamento, gli ArchiViVitali, con il Comune di Bellano, presentano fino al 4 ottobre nel Circolo cittadino «La teoria delle impronte 1», una mostra curata da Velasco Vitali, figlio di Giancarlo e artista a sua volta, che riunisce incisioni della Stamperia d’arte Corrado Albicocco.

La rassegna espone opere, tra gli altri, di Carla Accardi, Giovanni Frangi, Nunzio, Luca Pignatelli, Giuseppe Santomaso, David Tremlett, Emilio Vedova, mentre nell’atrio settecentesco del palazzo ci s’imbatte in grandi lastre originali, mai esposte prima, di Jannis Kounellis e nel cappotto da lui usato per realizzarle.

Dal 24 ottobre la seconda tappa della mostra, «La teoria delle impronte 2», presenterà incisioni di grandi maestri prestate dalla Raccolta delle Stampe «Achille Bertarelli» del Castello Sforzesco di Milano.

«Autoritratto» (1989) di Giancarlo Vitali

Ada Masoero, 25 settembre 2020 | © Riproduzione riservata

Le impronte di Vitali | Ada Masoero

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