Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

«La conversazione galante», di Gerhard ter Borch (la versione conservata alla Gemäldegalerie di Berlino, particolare). © Staatliche Museen zu Berlin, Gemäldegalerie /Christoph Schmidt

Image

«La conversazione galante», di Gerhard ter Borch (la versione conservata alla Gemäldegalerie di Berlino, particolare). © Staatliche Museen zu Berlin, Gemäldegalerie /Christoph Schmidt

Le conversazioni galanti di Gerhard ter Borch

Per l’occasione due dipinti del maestro olandese verranno riuniti per la prima volta 350 anni dopo la loro separazione

Francesca Petretto

Leggi i suoi articoli

La Gemäldegalerie apre il primo giorno di ottobre la sua nuova mostra «Gerard ter Borch: La conversazione galante. Un capolavoro e le sue virtuose varianti», dedicata all’artista olandese Gerard ter Borch il giovane (1617-81) e al suo più celebre dipinto di genere, per l’appunto «La conversazione galante» di cui esistono diverse versioni conservate in alcuni fra i più importanti musei del mondo.

Le due più famose si trovano rispettivamente a Berlino (Gemäldegalerie) e ad Amsterdam (Rijksmuseum): per l’occasione i due dipinti verranno riuniti per la prima volta 350 anni dopo la loro separazione e messi a confronto. Il maestro di Zwolle fu forse il più grande del suo tempo nella resa pittorica dei dettagli di stoffe, drappi e ricami che pare di poter accarezzare, anziché dipinti, veri e propri tessuti applicati su tela.

Nella serie delle Conversazioni galanti (oltre 24 in tutto, di cui solo le due più famose sono sicuramente sue) che è possibile ammirare nella mostra berlinese è proprio l’abito argenteo della protagonista di spalle a dominare la scena, attirando su questa enigmatica figura di donna l’attenzione di chi guarda.

Fu proprio questo particolare del dipinto a essere copiato nel dettaglio, anche isolato, da molti pittori non solo della bottega di Borch; se ne evince la grande popolarità dovuta certo alla sua sensibilità pittorica ma anche all’acume della scelta di un preciso momento da mettere in scena, quello d’una seduzione amorosa colta nell’attimo clou e raccontata in modo tale da confondere al contempo chi l’osserva dal di fuori. Fino al 28 febbraio.

«La conversazione galante», di Gerhard ter Borch (la versione conservata alla Gemäldegalerie di Berlino, particolare). © Staatliche Museen zu Berlin, Gemäldegalerie /Christoph Schmidt

Francesca Petretto, 01 ottobre 2019 | © Riproduzione riservata

Le conversazioni galanti di Gerhard ter Borch | Francesca Petretto

Le conversazioni galanti di Gerhard ter Borch | Francesca Petretto