Le aste alla conquista del web

I record si fanno in salotto: con la rete aumentano clienti, contatti e fatturato

Particolare di placca in avorio con «Pietà» (XVII secolo) di Christoph Daniel Schenck, aggiudicata a 350.100 euro da Wannenes nell’asta «Collezioni di una gentildonna del Principato di Monaco» del 3-4 marzo
Michela Moro |

Milano. La grande libertà che il Covid-19 ha concesso al mondo dell’arte è la mancanza di regole stabilite su come affrontare il presente e il futuro. Ognuno ha scelto la strada che pensava migliore e così prosegue. Ovviamente la grande risposta su tutto è stata la rete. Le case d’asta hanno ovviato alla crisi grazie ai propri meccanismi online già ben rodati, ma decisioni rapide sono state necessarie per stravolgere i calendari delle aste previste.

Chi, come Christie’s, a marzo decideva di spostare l’asta italiana di arte moderna e contemporanea dall’8 aprile a novembre sembrava che guardasse troppo in là, e Sotheby’s, che aveva inizialmente optato per l’11 giugno per la vendita di arte contemporanea, ha preferito trasferirla online in un’asta a tempo dal 4 al 16 giugno. Così ha fatto Dorotheum, convertendo tutte le sue aste in vendite online, con risultati che confermano quanto siano ormai ben consolidate: l’asta di opere grafiche si è distinta come la migliore per il dipartimento fino ad oggi totalizzando 665mila euro.

Le tipologie sono diverse: c’è l’asta esclusivamente online e a tempo, in cui l’acquirente immette la propria offerta e aspetta i rilanci fino alla chiusura dell’asta e c’è l’asta «virtuale» o «a porte chiuse» con un battitore dal vivo che raccoglie i rilanci anche dai telefoni, da altre offerte e da altre piattaforme. Chi acquista l’opera ha quindici giorni di tempo per restituirla, pratica presente nell’e-commerce ma applicata a discrezione delle varie case perché implica una serie di problematiche ancora non ratificate.

Tutti, italiani e stranieri, hanno da remoto mantenuto i rapporti con collezionisti, venditori e acquirenti. Bonhams, presente con gli uffici in Italia ma attiva con le aste solo all’estero, ha mantenuto in essere quelle che erano già nate come aste online, e riprende in modalità a porte chiuse il 12 maggio con la Modern British and Irish Art. Un’asta di beneficenza lunga un mese con ottimi riscontri è stata The Blue Auction a supporto del sistema sanitario nazionale inglese Nhs, che ha raccolto 464mila euro.

Finarte ha vinto la scommessa proponendo online l’asta di Fotografia all’inizio del lockdown. Il presidente Rosario Bifulco riflette sui risultati di 390mila euro con il 40% in più sull’asta di ottobre: «Il catalogo era internazionale, e così lo è stato il pubblico. Abbiamo perso un pezzetto di italiani ma stimolato gli stranieri. Sono le nostre prime aste online e funzionano. In generale gli utenti, in prevalenza uomini, sono più attivi nella fascia d’età tra 25 e 45 anni, tra gli stranieri al primo posto registriamo i francesi, poi americani e tedeschi. Online si guadagnano vantaggi con cataloghi solo digitali, abbattendo i costi e implementando il lavoro degli esperti che possono intrattenersi sui lotti; è una spinta a utilizzare meglio sia le piattaforme sia il magazzino. Prevedo più limitazioni solo sulle auto d’epoca, per le quali i controlli degli acquirenti sulla meccanica e i dettagli sono fondamentali, ma per ora tutto funziona e non c’è stato uno sconvolgimento del lavoro troppo profondo».

Per Matteo Cambi è stato un periodo denso: «L’online fa parte del nostro Dna e dall’8 marzo ad oggi abbiamo venduto circa 2.500 lotti. Avevamo inoltre due aste in sala, trasformate in virtuali, e abbiamo riscontrato numeri che non avevamo mai avuto prima sulle aste tradizionali. Per “Out of the Ordinary”, una Wunderkammer digitale, abbiamo avuto 200 collegamenti attivi in contemporanea. Per l’asta di Design, che ha una clientela tra i 40 e i 50 anni, nessuno ha chiesto di vedere i lotti in anticipo, nonostante anche nelle aste a tempo si possa visionare il lotto, e l’antiquariato, legato a clienti più anziani, è andato bene online. La vendita di vetri francesi - Art Nouveau e Déco ai primi di giugno sarà virtuale e il catalogo online. Noi applichiamo la regola dei 15 giorni per i resi, per tutelare chi compra. Abbiamo approfittato per riorganizzare il materiale che avevamo in magazzino, ma non abbiamo potuto raccogliere lotti nuovi per le aste che arriveranno. Il vero problema al momento sono le consegne, ancora tutte qui».

Grazie a due cataloghi tradizionali e due web only Wannenes vola a +66,6% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2019, con due record del mondo per Christoph Daniel Schenck e Orazio di Jacopo. L’amministratore delegato Guido Wannenes guarda al futuro: «L’asta di maggio Design e Stile italiano è pronta. Il calendario proseguirà a giugno con Dipinti Antichi e del XIX Secolo, Arredi & Sculture, Argenti & Arte Russa, e a luglio con Maioliche e porcellane, Arte moderna & contemporanea, di nuovo Design e infine Gioielli & Orologi nella nostra sede di Monte Carlo. Ci auguriamo che si possa tornare alle modalità di vendita tradizionale ma siamo pronti e strutturati per gestire tutte le aste sia in modalità web only, esclusivamente tramite la nostra piattaforma come le aste di gioielli e orologi che, nonostante l’emergenza, hanno registrato un +173,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, sia in modalità closed doors ossia senza clienti in sala ma con banditore, telefoni e piattaforme tutti posizionati a distanza di almeno un metro ovvero collegati da remoto per garantire la massima sicurezza di tutto il personale e permettere però agli acquirenti la stessa partecipazione coinvolgente di un’asta tradizionale».

Per Christie’s che propone vendite online dal 2011 si è trattato di aprirne di nuove. È stato inoltre potenziato anche il sito delle private sales, che offre visualizzazioni e opzioni di acquisto immediato per i collezionisti. Che online stia diventando una pratica quasi quotidiana lo dimostrano i 13 milioni di visitatori unici da 186 Paesi diversi che hanno partecipato alle aste online o in sala da remoto, facendo passare dall’online più di 270 milioni di dollari nel 2019; il 64% di tutti i clienti globali ha acquistato o fatto offerte online nel 2019 mentre il 60% di tutti i nuovi acquirenti è arrivato tramite l’online.

L’amministratore delegato di Sotheby’s Italia Filippo Lotti snocciola dati positivi: «Le aste sono andate bene, cito solo Contemporary Curated (14-21 aprile) che con 5.927.730 euro è stato per noi il totale più alto mai realizzato da una vendita online; l’asta vedeva come guest curator il direttore creativo di M Missoni Margherita Missoni, e ha registrato il prezzo più alto realizzato online per un dipinto, “Antipodal Reunion” di George Condo aggiudicato a 1.299.00 euro. Abbiamo tenuto 25 aste internazionali durante il lockdown, riscontrando il 53% in più di partecipanti, con il 70% di nuovi acquirenti online, il 20% in più per lotto e il 37% in generale.

Lotti è anche uno dei migliori battitori sulla piazza: «Certo che mi mancherebbe la sala, ma abbiamo deciso che l’asta italiana di arte contemporanea sarà a tempo: è uno strumento valido e registriamo già un’attenzione internazionale maggiore del solito, alla luce dei risultati ottenuti nel periodo c’è molto entusiasmo; il catalogo sarà solo online, le stime sono attraenti e siamo certi che tutto darà impulsi diversi e stimolanti. Da qui a giugno succederà altro, si vedrà; abbiamo optato per scelte interessanti e di buonsenso, declinando in modo diverso la realtà del nostro nuovo mondo».

Il 28 aprile Sotheby’s ha inoltre inaugurato la piattaforma di vendita online Gallery Network. Ogni galleria (finora Enterprise di Gavin Brown, Lehmann Maupin, Luhring Augustine, Kasmin, Petzel, Sperone Westwater, Van Doren Waxter e Jack Shainman) ha a disposizione una sala virtuale nella quale proporre opere ai clienti di Sotheby’s, che riceve una commissione sugli acquisti.

Ma anche in Italia c’è chi, come Artcurial in Francia, ha fatto una scelta controcorrente, non calendarizzando aste online. Il Ponte di Milano, ad esempio, ha privilegiato il rapporto diretto con i propri clienti e collezionisti attraverso il lavoro di consulenza e di valutazione che non si è mai fermato, optando per una conversazione a tu per tu e attivando una campagna personalizzata su Instagram, con le IG stories, dove gli esperti dei vari dipartimenti o le opere sono di volta in volta protagonisti di una story. In un minuto si può imparare qualcosa su Paul Sormani, ebanista molto apprezzato alla corte di Napoleone III, o ritrovare Ben Nicholson nella descrizione di Freddi Battino.

Una scelta che si avvicina alla filosofia della casa, come sottolinea la direttrice Rossella Novarini: «Da sempre siamo un “ponte” tra mandanti e acquirenti e il nostro ruolo, soprattutto in un momento di grande incertezza come quello attuale, è più che mai quello di collegamento tra entrambe le parti. perché le persone hanno bisogno di sentirsi seguite, appoggiate e consigliate». Il calendario riprende il 9 e 10 giugno con l’asta di Arredi e dipinti antichi per continuare con regolarità fino a luglio con gioielli (1 luglio), Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo (2 luglio) e chiudere il mese il 21 e 22 luglio con le vendite di Arte moderna e contemporanea e Fotografia.

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