Le acrobazie di Depero

Provengono dalle collezioni del Mart le opere di due nuove mostre sul pittore futurista: si comincia a Mantova e si prosegue a Palermo

A sinistra, «Costume cifrato» (1929); a destra, bozzetto di copertina per «Vanity Fair», 1929-30, entrambe di Fortunato Depero. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Fondo Depero  © Fortunato Depero, by SIAE 2022
Ada Masoero |

È curata da Nicoletta Boschiero, la responsabile della Casa d’Arte Futurista Depero del MART di Trento e Rovereto, una delle più profonde studiose dell’opera dell’artista, la monografica «Depero automatico acrobatico», ideata da Electa con il museo stesso, che si apre nel Palazzo della Ragione di Mantova dal 7 settembre al 26 febbraio.

La mostra, che riunisce 80 opere, si propone come un viaggio attraverso i luoghi in cui Fortunato Depero (Fondo 1892-Rovereto 1960) operò, e affonda il suo scandaglio nelle tante aree creative in cui il poliedrico artista si cimentò, nel suo sogno (condiviso con Giacomo Balla, con cui nel 1915 firmò il manifesto «Ricostruzione futurista dell’universo») di ridisegnare il mondo secondo il dettato rivoltoso del Futurismo.

Si parte con Capri, dove tra il 1916 e il 1918, ospite del mecenate svizzero Gilbert Clavel, Depero diede vita con lui all’avventura teatrale che, con l’invenzione delle figure degli automi, sarebbe diventata una vera fucina anche per la sua pittura.

Si attraversa poi l’esperienza dell’Exposition internationale des Arts Décoratifs di Parigi (da cui il nome dell’Art Déco), 1925, in cui espone i lavori creati nella Casa d’Arte roveretana specializzata in arti applicate e grafica pubblicitaria, fondata con la moglie nel 1919, e si giunge a New York, dove nel 1928 tenta l’avventura della «Depero’s Futurist House» (ma l’anno dopo scoppierà la Grande crisi) e dove crea scenografie teatrali ispirate alla metropoli e grafiche pubblicitarie di straordinaria efficacia.

La chiusura è affidata alla lunga collaborazione con Campari, per cui Depero creò campagne pubblicitarie, oggettistica e una vera immagine coordinata ante litteram.

Il progetto espositivo sull’artista include anche un’altra rassegna, «Depero Mito Presente» che, sempre per la cura di Boschiero, si aprirà nel Palazzo Riso di Palermo dal 2 ottobre.

La settantina di opere selezionate (opere, disegni, mobili, oggetti, ricostruzioni, manifesti, fotografie, video e film) illustreranno l’attualità e l’influenza di Depero nel teatro (l’esperienza dei «Balli Plastici»), nella moda, nel design e nella grafica pubblicitaria che perdurano fino a oggi (fondamentali i lavori connessi con il Cabaret del diavolo, locale romano da lui creato e ideato nel centro di Roma).

Il rapporto dell’artista con la Sicilia, dove soggiornò nel settembre del 1926, sarà invece esplorato attraverso un nucleo di documenti e fotografie dall’Archivio del ’900 del Mart.

© Riproduzione riservata «Depero. 1929 Drama» (2020), di Gaetano Cappa. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
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