La Roma fantastica di Giovanni Paolo Panini da Wannenes

L’asta di dipinti antichi e dell’Ottocento, che verrà battuta a Genova il 29 e 30 novembre, comprende anche opere di Domenico Tintoretto, Luca Giordano e Federico Zandomeneghi

Un particolare del «Capriccio architettonico di Roma con arco, obelisco, esedra e figure» di Giovanni Paolo Panini, stima 80-120mila euro. Cortesia di Wannenes»
Carlotta de Volpi |

Un catalogo composto da ben 381 opere di grandi maestri del passato fino a quelli dell’Ottocento verrà battuto da Wannenes il 29 e 30 novembre, negli spazi di Palazzo del Melograno a Genova.

L’incanto si apre con una sezione dedicata ai dipinti antichi, tra i quali emerge l’olio su tela di Giovanni Paolo Panini, dal titolo «Capriccio architettonico di Roma con arco, obelisco, esedra e figure» datata all'inizio del terzo decennio del Settecento. Colpisce la cura impiegata nel descrivere i dettagli degli edifici e delle rovine dell’età classica (stima 80-120mila euro).

Da segnalare poi «Ritratto di gentiluomo» del 1730 circa, attribuito ad Antonio David. Una preziosa e rara addizione al catalogo del pittore, sia per la notevole valenza estetica sia per l’ottimo stato di conservazione (7-12mila). Degna di nota anche «I demoni che volano via da Sant’Antonio», produzione di Domenico Tintoretto collocata nei primi anni del XVII secolo, ispirata dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine e che forma, verosimilmente, una coppia con l’olio su carta conservato al British Museum (30-50mila).
«I demoni che volano via da Sant'Antonio» di Domenico Tintoretto, stima 30- 50mila euro. Cortesia di Wannenes
È di grande impatto visivo «La Storia scrive gli annali sul Tempo» di Luca Giordano, considerato il più grande pittore napoletano del XVII secolo (20-30mila), così come la «Natura morta in un paesaggio con rose, narcisi, tulipani e altri fiori, maioliche e vaso» di Francesco Lavagna, una composizione dipinta con vivacità ed eccelsa sensibilità cromatica, accostata da inserti architettonici che evocano eleganti giardini all’italiana (5-8mila).

Passando ai dipinti del XIX secolo, troviamo «Busto di donna, fiore rosso tra i capelli» di Federico Zandomeneghi, delicato olio su tavola in cui la protagonista ricambia lo sguardo dell’osservatore con un’espressione trasognata (80-90mila). Alberto Pasini offre invece una veduta sulla «Piazza mercato a Yeni Giami, Costantinopoli», e con pennellate precise e giochi di chiaroscuro rende l’atmosfera vivace del marcato orientale (20-40mila).

Un sontuoso giardino settecentesco fa da sfondo a «Festa a palazzo» di Emma Ciardi, popolato da un gruppo di dame in abiti raffinati e vezzosi. Il dipinto è dominato da colori brillanti stesi sulla tela con rapidi tocchi materici, dettagli che testimoniano la predilezione dell’artista per la pittura en plein air (7-9mila). Altro noto paesaggista amante della pittura en plein air era Eugène Boudin, qui presente con «La Moisson», opera emblematica della sua produzione sullo studio dei mutevoli effetti della luce (30-35mila).

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Carlotta de Volpi