La figurazione evanescente di Marc Desgrandchamps
Al Musée des Beaux-Arts di Digione 47 opere tra grandi tele e polittici, anche recenti e presentate al pubblico per la prima volta, dell’artista francese

Dal 12 maggio al 28 agosto il Musée des Beaux-Arts presenta «Marc Desgrandchamps. Silhouette», una mostra che, in 47 opere, grandi tele e polittici, anche recenti e presentate al pubblico per la prima volta, fa il punto sugli ultimi dieci anni di lavoro dell’artista di Lione, classe 1960, che hanno visto l’emergere di nuove forme e motivi.
La monografica è allestita nei nuovi spazi adibiti alle mostre temporanee del terzo piano del museo, che occupa lo storico Palazzo dei duchi di Borgogna, per lunghi anni al centro di vasti lavori di restauro. Desgrandchamps è considerato uno tra i maggiori artisti figurativi della scena artistica francese contemporanea. Nel 2011 il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris gli dedicò una prima ampia retrospettiva.
La sua opera, scrive il museo di Digione in una nota, «è testimone dell’instabilità delle percezioni e l’ambiguità del visibile. Per la grande originalità plastica del suo lavoro, Desgrandchamps ha saputo creare un universo pittorico immediatamente identificabile, che tuttavia resiste alle interpretazioni». Le tele di Desgrandchamps sono riconoscibili per le sue figure frammentate e evanescenti, gli spazi desolati e indefiniti, le prospettive contorte, le trasparenze.
Cinema, fotografia, musica, letteratura nutrono la sua ispirazione. Non mancano riferimenti eruditi a maestri di tutte le epoche, dai primitivi italiani a Giorgio de Chirico e la sua pittura Metafisica, passando per Nicolas Poussin, André Derain o ancora Balthus. Il museo di Digione ha ricevuto i prestiti di musei francesi, come il Centre Pompidou e il Musée d’Art Moderne et Contemporain di Strasburgo, e esteri, tra cui il Frieder-Burda di Baden-Baden.