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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRoma. Con «Farnesina Porte Aperte», dal 22 al 28 maggio, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) apre a tutti la sua grande sede, le proprie ricche collezioni di artisti contemporanei italiani e quelle storico-archivistiche e librarie.
Due i percorsi proposti, uno «storico», in occasione dell’entrata in guerra del nostro Paese, e uno più strettamente «artistico».
Il primo comprende la mostra «L’Italia e la diplomazia della Grande Guerra. Origini, sviluppi, conseguenze», oltre cento documenti frutto della ricerca negli archivi Maeci, con la consulenza scientifica di Italo Garzia e la partecipazione dell’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica; l’esposizione di macchine cifranti storiche col materiale crittografico utilizzato dalla rete diplomatica italiana a partire dall’inizio dell’Ottocento, coi cifrari manuali del Regno di Savoia, fino alle macchine elettroniche del secolo scorso, compresi rari esemplari come la famosa ENIGMA della seconda guerra mondiale; la mostra fotografica di paesaggi delle Alpi e dei Carpazi «The depth of the mountain landscape - an agricultural perspective».
Il percorso «artistico» illustra il palazzo, costruito su progetto di Enrico Del Debbio, Arnaldo Foschini e Vittorio Ballio Morpurgo, e i suoi tesori d’arte dagli inizi del Novecento a oggi, con nomi di primissimo livello tra cui Carla Accardi, Alberto Burri, Piero Dorazio, Gastone Novelli, Michelangelo Pistoletto, Emilio Vedova e Gilberto Zorio. Si visiteranno gli ambienti più rappresentativi del piano nobile, dove sono collocate le opere, la mostra a cura di Davide Lacagnina «Alle origini dell’Unione Europea. Architettura e arte italiana per il Palazzo della Farnesina» allestita al quarto piano, con opere di Del Debbio, Accardi, Luigi Boille, Amerigo Tot, Arnaldo Pomodoro e altri artisti coinvolti nel cantiere dell’edificio, la mostra fotografica dell’Organizzazione Internazionale di Diritto per lo Sviluppo (Idlo) «Sotto la lente: la giustizia e l’agenda post 2015». Prenotazione non obbligatoria sul sito Maeci.

Salone d'onore del Maeci. Foto di Giorgio Benni

Salone d'onore del Maeci. Foto di Giorgio Benni

La Sala Mappamondi del Maeci. Foto di Giorgio Benni

La facciata del Maeci. Foto di Giorgio Benni

La Sala Forma del Maeci. Foto di Giorgio Benni
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