Lisa Movius
Leggi i suoi articoliCi sono più di 21 milioni di cinesi musulmani, circa l’1,6% della popolazione del Paese, in gran parte concentrati nelle regioni occidentali, povere e sempre più dominate dagli Han. Le opportunità di studio per i giovani artisti sono spesso limitate alle università etniche, dove dipartimenti d’arte conservatori focalizzano l’attenzione sulla rappresentazione di idilliache scene di vita contadina. Un’eccezione è Aniwar Mamat, artista uiguro nato a Kashgar, attivo nell’avanguardia di Pechino dal 1988, che realizza quadri e arazzi astratti con riferimenti alle tradizioni artigianali Xinjiang.
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Con un’economia in picchiata, la Cina sta affrontando una serie di chiusure e ridimensionamenti in un regime di censura governativa sempre più caotico e arbitrario. Mentre prevale l’iniziativa di collezionisti privati, queste istituzioni si fanno più piccole e specializzate
Shanghai Art021, chiusa drasticamente a novembre a causa di un singolo caso di Covid, si è tenuta con un pop-up in due sedi. Guangzhou Contemporary Art Fair e Nanjing Art Fair International si sono svolte regolarmente
«Ma nessun censura», dichiarano i direttori del Palace Museum di Hong Kong e del Taipei Performing Arts Center in Taiwan
È la crisi di molti dei musei cinesi del «boom»