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Luca Scarlini
Leggi i suoi articoli«La cosa più difficile è fotografare un giardino»: è categorica Emanuela Rosa-Clot, direttrice di «Gardenia», che del tema è senz’altro l’esperta. Trasferire sulla superficie bidimensionale della pagina una esperienza multisensoriale fatta di rumori, odori, colori, in cui si attivano tutti i sensi è azione complessa. Felice era stato l’impegno in questo senso di Alberto Callari, scomparso prematuramente nel 2013 che alla pratica dell’obiettivo, univa quella della progettazione del verde (in specie negli spazi urbani, di cui testimonia un lavoro su Il paesaggio di Segrate che cresce, uscito postumo) e un’attività come filmaker.
Nel libro curato da Claudia Zanfi e Laura Pirovano scorrono immagini da tutto il mondo di luoghi, di cui la visione rivela angoli insoliti, dettagli meno visti, lampi di incontro/scontro tra natura e cultura, come nel caso dell’installazione scultorea «I dormienti» alla dannunziana Villa Pisani a Strà, oppure nella visione della magnifica Fondation Beyeler, alla periferia di Basilea. Le immagini scelte dalle curatrici del volume testimoniano di una dedizione a un argomento di lavoro, sviluppato acutamente.
Forme e architetture di giardini, di Alberto Callari, a cura di Claudia Zanfi e Laura Pirovano, 168 pp., Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2016, € 28,00

La copertina del volume
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