La collezione segreta di Paolo Zani
Si apre la Casa Museo del fondatore della Liquigas. Nella sua residenza una raccolta in cui domina il Settecento, da Canaletto a Guardi, da Tiepolo a Boucher
Brescia. Per oltre trent’anni Paolo Zani, patron e fondatore di Liquigas, scomparso nel 2018 a 72 anni, ha collezionato arte. Lo ha fatto con grande discrezione (mentre era ben noto come sponsor e presidente di squadre ciclistiche), tanto che quando Alvar González-Palacios, uno dei più autorevoli studiosi internazionali di arti decorative (e non solo), nel maggio 2018, è entrato nella sua villa di Brescia, chiamato da lui perché conoscesse la sua raccolta, nulla sapeva dei suoi tesori.
Eppure, entrando nella dimora di Cellatica, fuori Brescia, s’imbatté in più d’un pezzo da lui studiato in precedenza, che il collezionista aveva acquistato sul mercato, senza affidarsi a consulenti ma fidandosi solo del proprio gusto. Quella villa, scomparso lui (poco dopo la figlia Carolina, ventisettenne), è diventata la Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani (presieduta da Claudia Zola), che si apre
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)