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La buona pittura senese

Tre mostre per valorizzare il patrimonio della Val d’Orcia

La valorizzazione del patrimonio artistico della Val d’Orcia tra fine Cinquecento e seconda metà del Seicento è l’obiettivo della mostra diffusa «Il buon secolo della pittura senese. Dalla maniera moderna al lume caravaggesco», che fino al 30 giugno propone un inedito itinerario tra Pienza, Montepulciano e San Quirico. Curata da un’équipe presieduta da Antonio Paolucci, la mostra è strutturata in tre sezioni che hanno come asse portante un’opera-chiave, intorno alla quale è strutturato un focus dedicato a uno specifico artista e al suo contesto.

Ogni mostra prevede inoltre un itinerario tematico legato a opere presenti non solo nelle collezioni museali, ma anche nel denso tessuto territoriale costituito da pievi, monasteri, conventi, palazzi e piccoli borghi. A Montepulciano, il Museo Civico Pinacoteca Crociani proporrà Domenico Beccafumi, l’artista da giovane, curata da Alessandro Angelini e Roberto Longi. L’opera giovanile «Santa Agnese Segni», ritrovata nelle collezioni del museo e recentemente attribuita con certezza documentaria, è al centro di un focus che analizza non solo le fortunate vicende della riscoperta, ma anche la personalità del pittore e il contesto in cui si formò nel primo decennio del ’500, con la presenza di fondamentali personalità come il Sodoma e Fra’ Bartolomeo.

E proprio dall’opera tarda del Sodoma ha inizio l’appuntamento di San Quirico d’Orcia a Palazzo Chigi Zondadari, curato da Gabriele Fattorini e Laura Martini. «Dal Sodoma al Riccio: la pittura senese negli ultimi decenni della Repubblica» si impernia intorno all’opera-chiave «Madonna col Bambino e i santi Leonardo e Sebastiano» di Bartolomeo Neroni detto il Riccio, di cui è presente un’ampia rassegna di opere. «Francesco Rustici detto il Rustichino, caravaggesco gentile e il naturalismo a Siena» è infine il titolo della terza mostra, a cura di Marco Ciampolini e Roggero Roggeri, allestita presso il Conservatorio San Carlo Borromeo di Pienza.

Intorno alla «Madonna con il Bambino e i santi Carlo Borromeo, Francesco, Chiara, Caterina e Giovanni Battista» del Rustici è configurato un percorso che propone numerose opere dell’artista che, accanto a quelle degli artisti che più lo influenzarono, tra cui Orazio Gentileschi e Antiveduto Gramatica, e a esempi del panorama figurativo contemporaneo (con opere di Rutilio e Domenico Manetti, Bernardino Mei, Astolfo Petrazzi e Niccolò Tornioli) testimoniano la progressiva penetrazione in terra di Siena della pittura naturalista di ascendenza caravaggesca.

Elena Franzoia, 16 aprile 2017 | © Riproduzione riservata

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La buona pittura senese | Elena Franzoia

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